Il 47enne impegnato sul fronte orientale avrebbe trascorsi carcerari e sarebbe scappato all'estero per evitare un nuovo processo
ZURIGO - Avi Montola, eroe di guerra o pericoloso criminale? Il cecchino svizzero aveva raccontato di essersi recato in Ucraina per scopi umanitari perché «non sopportava più di vedere corpi di bambini portati via in sacchi di plastica». Avrebbe poi deciso di arruolarsi nella legione straniera «non per uccidere, ma per salvare delle vite». Ma è veramente così? Stando alle ultime rivelazioni del Blick sembra proprio di no. Montola ha molti precedenti penali ed è attualmente ricercato per altri reati commessi Svizzera.
I processi, le condanne e i periodi di detenzione
Nel 2004 è stato condannato per violazione del codice stradale, danneggiamento di materiali, furto, falsificazione di documenti e uso fraudolento di un sistema informatico a 14 mesi di reclusione dal tribunale distrettuale di Hinwill, nel canton Zurigo.
Poiché era stato processato anche per aggressione, tentata rapina, minacce e reati di droga nel canton Sciaffusa, l'esecuzione era stata trasferita in quel cantone per un totale di 25 mesi di detenzione. A causa di «gravi problemi psicologici» era poi stato trasferito in una struttura più consona al suo stato mentale.
Nel 2009 è fuggito da un istituto di cure per poi essere catturato nel canton Glarona con in suo possesso una pistola. Dal 2017 sarebbe tornato in libertà ma avrebbe subito una ricaduta.
Stando alla Shaffauser Nachrichten sarebbe fuggito in Israele prima di arruolarsi nelle legioni straniere in Ucraina. Su richiesta dell'Ufficio federale di giustizia, il governo israeliano starebbe fornendo assistenza giuridica in un reato che lo vede imputato per crimini patrimoniali commessi nei confronti di sua madre.
Cosa ne pensa la mamma?
Da piccolo è sempre stato problematico: «Abbiamo fatto di tutto per capire cosa non andava in lui: abbiamo misurato le sue onde cerebrali, lo abbiamo sottoposto a un test dell'IQ, che è risultato molto alto. Il che mi porta a pensare a cosa serve se non è in grado di ragionale come un normalissimo essere umano?» ha dichiarato la madre del cecchino in una video-intervista al Blick.
In famiglia le rappresentazioni sono discordanti: «Suo fratello ha sempre cercato di rassicurarmi in merito alle sue attività militari in Ucraina. Dice che ora si trova nel suo elemento, ma io non credo veramente. Ha sempre raccontato un sacco di frottole».
Motola non è più il benvenuto a casa: «Non gli auguro niente di male, ma vorrei che si tenesse alla larga dalla nostra famiglia» ha concluso la madre.