Il disegno di legge che introduce questa procedura semplificata è stato adottato dal Consiglio federale durante la sua seduta odierna
BERNA - In futuro sarà più facile distruggere le borsette firmate e gli orologi di lusso contraffatti che giungono in Svizzera all'interno di piccole spedizioni. Il disegno di legge che introduce questa procedura semplificata è stato adottato dal Consiglio federale durante la sua seduta odierna, che si svolge extra muros a Winterthur (ZH).
Più del 90% delle contraffazioni bloccate al confine arrivano in Svizzera dentro piccole spedizioni che contengono al massimo tre oggetti, sottolinea in una nota il governo. L'attuale procedura per la distruzione della merce è molto onerosa per l'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC), che deve informare sia gli acquirenti sia i titolari dei diritti.
Per porre rimedio alla situazione, il progetto legislativo prevede che il possessore della proprietà intellettuale scelga se chiedere la procedura ordinaria in vigore o quella semplificata. Con quest'ultima, viene sollecitata dapprima solo la persona che ha ordinato la merce: se, come spesso accade, acconsente, si procede alla distruzione. Se invece si oppone, il titolare dei diritti deve adottare le necessarie misure.
Il disegno prevede inoltre che sia l'Istituto federale della proprietà intellettuale (IPI) ad occuparsi del tutto. L'UDSC, attualmente responsabile, si limiterà a consegnare gli oggetti contraffatti confiscati a tale organo.
In sede di consultazione, evidenzia l'esecutivo, il progetto di legge ha ottenuto un largo consenso. In tutto il mondo il numero di violazioni di marchi, brevetti, design e diritti d'autore è in aumento - anche a causa del boom del commercio online - e i danni causati sono ingenti: si va dalle perdite in termini di utili, a quelle in termini di imposte e di contributi sociali per lo Stato, fino ai rischi per la salute dei consumatori, viene messo in risalto nel comunicato.
L'economia elvetica è particolarmente toccata dal fenomeno delle contraffazioni, ricorda poi il Consiglio federale. Nel ranking mondiale delle aziende più colpite, i titolari svizzeri di diritti della proprietà intellettuale si situano al quarto posto.