Sono in aumento le posizioni part-time soprattutto in ambito culturale, nel settore alberghiero e nella vendita al dettaglio.
ZURIGO - Pigri e sfaticati oppure impossibilitati a lavorare di più? La domanda è legittima in quanto in Svizzera i lavori a tempo pieno sono sempre più rari, a favore di posizioni part-time spesso privilegiate da aziende e imprenditori. Ma quale è il margine di scelta del dipendente? Facciamo il punto.
I dipendenti che lavorano part-time, senza volerlo, sono indicati con il nome "sottoccupati". Ossia le persone a tempo parziale desiderose però di lavorare di più e disposte a farlo entro breve termine. Per il 4° trimestre 2022, l'Ufficio federale di statistica segnala 228'000 sottoccupati. Nel 2020, quattro donne sottoccupate su dieci e sei uomini su dieci puntavano a un lavoro a tempo pieno e la tendenza è in aumento.
Sono molti gli impieghi in cui un tasso di lavoro al 100% è difficile da ottenere se non quasi impossibile: il personale delle pulizie, che può lavorare solo poche ore alla settimana, gli artisti oppure gli operatori culturali.
In particolar modo in ambito culturale l'occupazione al 100% è molto rara. Spesso i dipendenti vengono pagati a ore oppure ingaggiati per singoli progetti con un contratto a tempo determinato. Quasi ogni quinto lavoratore part-time sogna un lavoro a tempo pieno. Una nuova indagine sui lavoratori part-time dell’Ufficio federale di statistica, citata dal TagesAnzeiger, mostra che il 17,3% di loro vorrebbe lavorare a tempo pieno.
In alcuni settori l'aumento di lavoratori a tempo parziale è più marcato di altri. Nel settore della ristorazione per esempio il tasso di lavori part-time è del 13%. Un numero superiore alla media che si risconta anche nell'arte e nell'intrattenimento, così come il commercio al dettaglio.
Daniel Kopp, ricercatore dell'Economic Research Center dell'ETH di Zurigo, sostiene che i datori di lavoro preferiscono ingaggiare un dipendente a tempo pieno piuttosto di due persone part-time. Eppure la situazione è diversa per quanto riguarda le grandi aziende e le istituzioni pubbliche che da tempo si sono adattate alla gestione del personale part-time. Una tendenza che preoccupa l'economista: «Il mercato del lavoro si sta trasformando».