“L'iniziativa per il futuro” è sulla pista di lancio, la Giso: «È giusto che paghino». Tentennano i partiti borghesi: «Si rischia l'esodo»
BERNA - Lanciata l'agosto dell'anno scorso dal letto riarso del fiume Emme, l' “Iniziativa per il futuro” della Gioventù socialista (Giso) ha raccolto più di 130'000 firme e si tradurrà quindi in referendum.
A comunicarlo, come riportato da diverse testate elvetiche, sono gli stessi iniziativisti che confermano come «la domanda verrà deposta in quel di Berna a febbraio».
Ma di che si tratta, in soldoni? Il testo vuole che i patrimoni superiori ai 50 milioni di franchi vengano sottoposti a una tassa di successione del 50%. Gli introiti, stimati dalla Giso nell'ordine dei 6 miliardi di franchi all'anno "prelevati" da circa 2'000 persone, verrebbero poi impiegati da Confederazione e Cantoni per fronteggiare le sfide della crisi climatica.
«È tempo che i super-ricchi paghino», commenta sulle pagine del TagesAnzeiger il presidente Nicola Siegrist, «quella del clima è l'emergenza più grande che ci troviamo a fronteggiare e, fino a ora, Governo e Parlamento sono stati del tutto incoerenti».
Il fatto di mettere i ricchi “nel mirino”, è sensato per la Giso: «Diversi studi mostrano come, in media, inquinino 20 volte più di una persona del ceto medio». L' “Iniziativa per il futuro”, sostenuta anche da parte del PS, è la seconda – sempre proveniente dalla sinistra – per introdurre un'imposta di successione a livello federale. In quel caso, era il 2015, il popolo l'aveva bocciata con un netto 71% di no.
Contrari alla proposta dei Giovani socialisti sono soprattutto i partiti borghesi, Udc e Plr in testa. La preoccupazione è quella della fuga di “Paperoni” ad alto reddito che hanno scelto la Svizzera come nuovo domicilio (un esempio recente, i multimilionari norvegesi) e che parlano di «effetto boomerang».
Una motivazione, questa, che non convince la Giso: «È sempre la solita scusa che si cita quando si tenta di ottenere una tassazione più egualitaria».
Il rischio relativo all'ipotetico «esodo di super-ricchi» potrebbe però non essere trascurabili: stando alle stime diffuse dal Consiglio federale l’1% più ricco dei contribuenti è responsabile di circa il 40% delle imposte raccolte in Svizzera, mentre il 10% più ricco ne versa (in totale) il 78%. Il 50% dei contribuenti più "poveri", invece, contribuisce per circa il 2%.
Altro nodo da risolvere, conferma al TagesAnzieger il professore di diritto dell'Uni di Lucerna Andrea Opel riguarda la costituzionalità della proposta: «La nostra costituzione dice tutti devono essere tassati seguendo le stesse norme, in questo caso – invece – si tratterebbe di un'imposizione selettiva».