Il presidente ucraino sul palco del WEF cerca di rispondere alla domanda che tutti si stanno ponendo: «Quando finirà questa guerra?»
DAVOS - «Quando finisce la guerra? C'è da temere una terza guerra mondiale?» Inzia con gli interrogativi che tutto il mondo si sta ponendo, il discorso di Volodymyr Zelensky sul palco del Forum economico mondiale (WEF). Le sue parole, tre le più attese a Davos, seguono quelle pronunciate ieri a Berna, dove il presidente ucraino ha incontrato Viola Amherd.
Ad accoglierlo, oggi, il presidente del WEF Klaus Schwab, che si è detto lieto di poter accogliere Zelensky dal vivo e di persona. «Grazie alla vostra leadership e all'intero popolo ucraino, il vostro Paese ha resistito agli aggressori russi. Vi siamo grati per aver difeso i valori che sono centrali per l’Europa e le democrazie liberali», ha sottolineato Schwab.
Zelensky va dritto il punto, e indirizza le accuse non verso un Paese, ma verso un unico uomo: «Vladimir Putin sta portando dolore e crisi nel mondo intero da 13 anni. Sta cercando di normalizzare ciò che avrebbe dovuto appartenere ormai da tempo al passato: le deportazioni di massa, per esempio. Incarna la guerra ed è uno dei motivi principali per cui la guerra continua. Putin non cambierà. Dobbiamo apportare noi un cambiamento», prosegue il presidente ucraino.
«Dobbiamo difenderci»
La risposta di Putin alla guerra? Più guerra. «Gli piacciono i conflitti che causano sofferenza agli altri. Riceve armi dalla Corea del Nord e dall’Iran. Saremo in un mondo libero finché resisteremo a tali regimi. Chi pensa che tutto ciò riguardi solo l’Ucraina ha completamente torto», aggiunge Zelensky invitando tutti a schierarsi contro il presidente Russo.
Prima dell’invasione, prosegue, l’Ucraina ha sempre tentato di non alimentare le tensioni. Proprio per questo, dopo il 24 febbraio, nulla ha ferito più il suo Paese della richiesta di evitare un'escalation. «I missili russi sono caduti sulle nostra terra e voi ci avete detto di non alimentare il conflitto».
Componenti europei per i missili russi
Zelensky parla anche dei missili a lungo raggio. Con la completa distruzione della flotta russa del Mar Nero, l’Ucraina potrebbe fare progressi e mettere in sicurezza i suoi porti. «Abbiamo dimostrato di poter abbattere anche i preziosi aerei militari russi, cosa che nessuno ha mai fatto prima». Il presidente ucraino critica il fatto che, contrariamente a quando previsto dalle sanzioni messe in atto, continuano ad arrivare a Mosca da Paesi europei componenti per fabbricare missili.
«Putin deve pentirsi»
Viene toccata pure la tematica energetica, facendo cenno al fatto che l'industria del nucleare russo non è stata ancora sanzionata: «I beni russi devono essere congelati e utilizzati per la ricostruzione dell’Ucraina. Putin deve pentirsi di ciò che ha fatto».
«Possiamo sconfiggere Putin»
In merito alla possibilità di congelare il conflitto, Zelensky usa un gioco di parole descrivendo Putin come un «cacciatore». «Non si accontenta di prodotti surgelati, vuole la guerra. Dobbiamo proteggere le nostre case, le nostre famiglie, il nostro Paese. Possiamo sconfiggerlo sul campo di battaglia, lo abbiamo dimostrato».
Infine l'invito a continuare ad aiutare l'Ucraina: «Ogni investimento ripaga e accorcia il conflitto. La guerra finirà con una pace stabile. Ma abbiamo bisogno di voi per questo. Potete aiutare a ricostruire l’Ucraina».
Zelensky conclude con una promessa rivolta a Putin: «Il popolo ucraino non potrà mai perdonarlo. Né lui né i suoi figli saranno al sicuro. Devono essere ritenuti responsabili. Se non ci saranno punizioni arriveranno altri autocrati». Il suo obiettivo: isolare Putin politicamente ed economicamente. «Non dobbiamo permettere che altre persone siano costrette alla schiavitù a causa sua».