La Svizzera ha preso atto del rapporto pubblicato dall'OPAC e chiede che tutte le parti coinvolte nel conflitto si astengano da utilizzarle.
BERNA - La Svizzera ha condannato fermamente l'uso di armi chimiche in Siria. In un rapporto pubblicato di recente, l'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPAC) ha ritenuto l'organizzazione terroristica Stato Islamico (Isis) responsabile di tale uso a Marea, nel nord della Siria, nel 2015.
La Svizzera prende atto del rapporto dell'OPAC e chiede che tutte le parti in conflitto in Siria si astengano dal farvi ricorso e rispettino le norme del diritto internazionale umanitario, indica una nota odierna del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE). I responsabili di crimini internazionali in Siria devono essere chiamati a rispondere di questi gravi fatti.
Il quarto rapporto della commissione d'inchiesta dell'OPAC ("Investigation and Identification Team", IIT), pubblicato il 22 febbraio 2024, si è concentrato sull'impiego di armi chimiche a Marea, 25 chilometri a nord di Aleppo. Il rapporto conclude che ci sono ragionevoli motivi per ritenere che unità dell'Isis abbiano usato l'iprite (chiamata anche "gas mostarda" a causa del suo tipico odore) negli attacchi per catturare la città di Marea.
Almeno undici persone entrate in contatto con questa sostanza hanno poi manifestato sintomi compatibili con il contatto con il gas mostarda, precisa ancora il DFAE.
Nel 2016, in seno alle Nazioni Unite era sorta una controversia proprio sulla responsabilità dell'uso di armi chimiche a Marea. Anche il governo siriano del presidente Bashar al-Assad era stato sospettato di averne fatto uso.