Non si parla molto dell'iniziativa “Per una Svizzera che si impegna” (che non piace per niente a Berna ma potrebbe cambiare la società).
BERNA - Il popolo svizzero potrebbe, anzi dovrebbe, impegnarsi di più. È quanto sostiene l'iniziativa popolare federale “Per una Svizzera che si impegna” conosciuta anche con lo pseudonimo abbreviato di “Iniziativa Servizio Civico”.
L'idea del comitato promotore è che giovani svizzere e giovani svizzeri siano obbligati a prestare servizio socialmente utile, sia nell'esercito che nella protezione civile o di un altro servizio di milizia equivalente riconosciuto dalla legge, così come altre mansioni socialmente utili in strutture o associazioni, alla stregua del servizio civile.
Fondamentalmente, quindi, si parla di estensione del servizio obbligatorio che impegnerà, in mimetica o meno, tutta la popolazione fino ai 30 anni.
«Dobbiamo rompere la “bolla” in cui vivono i nostri giovani, è per il bene della società», conferma il comitato composto da realtà progressiste - per così dire - non tradizionali come i Verdi liberali, il PPE il Partito Pirata e altri giovani schieramenti politici. Parte del comitato anche alcune presenze borghesi, come esponenti del Centro e del Plr.
La proposta, lo ricordiamo, è stata respinta in maniera anche abbastanza brusca dal Consiglio Federale che - a riguardo - ha sollevato diversi dubbi.
Dalla difficoltà di mantenere questo aumento improvviso di militi, passando per una serie di problematiche di tipo burocratico/legale, giungendo poi a un altro tassello ugualmente importante: l'impatto di questa novità sul mercato del lavoro.
Già perché, tutti questi under 30, ogni anno dovranno prendere una settimana (o più) di congedo, per svolgere il loro servizio. Un problema per le aziende, ma anche per la Confederazione che dovrà sborsare soldi e rimborsi spese e si troverà in difficoltà con una serie
L'iniziativa, riporta la BaslerZeitung però non dispiace affatto alla popolazione Svizzera che nei sondaggi mostra un tasso di gradimento altalenante fra il 51% e il 71%. A sostenerla è anche il think tank Avenir Suisse che sostiene che sia «un tema di cui bisogna parlare, passi o non passi l'iniziativa».
Apertamente contrari, invece, sono i due spettri opposti del parlamento ovvero Udc, che critica questa versione del sistema di milizia - e il PS, convinto che un maggiore coinvolgimento sociale non possa passare da un obbligo imposto dall'alto.