In certi casi gli incrementi sono ingiustificati. L'esperto fornisce alcuni suggerimenti.
BERNA - Affitti sempre più cari ma inquilini sempre meno pronti a contestare. Se infatti nei mesi passati si è osservata una costante crescita dei canoni di locazione, è altrettanto vero che gli inquilini, nell’85% dei casi, non mettono mai in discussione tali incrementi.
Dati - In Svizzera gli affitti sono aumentati notevolmente, principalmente a causa degli incrementi del tasso di riferimento che è salito due volte di 0,25 punti. Ciò significa che i locatori possono aumentare l'affitto due volte del 3%, ogni volta, alla successiva data di disdetta. In Svizzera ne è colpita più di una persona su tre che paga ora un affitto più alto.
Ricerca - Ad evidenziare questo atteggiamento di rinuncia, e in certi casi a far valere le proprie ragioni di fronte a rialzi eccessivi, è una ricerca di Immoscout24 che ha intervistato residenti in Svizzera che usano Internet almeno una volta alla settimana. Il questionario online è stato inviato a 1224 persone di età pari o superiore a 18 anni nella Svizzera tedesca, francese e italiana.
Gli intervistati - Tra quanti hanno subito un aumento dell'affitto, il 15% sta cercando un nuovo immobile in affitto e il 3% si è già trasferito. L'85 per cento degli intervistati non ha messo in discussione l'adeguamento del canone e l'ha semplicemente accettato. Solo il 6% degli inquilini ha chiesto una rinegoziazione, il 5% si è rivolto all'autorità arbitrale.
Ma cosa fare in casi simili? 20 Minuten lo ha chiesto a Carlo Sommaruga, presidente dell'Associazione svizzera degli inquilini, «In Svizzera il controllo degli affitti eccessivi ricade sulle spalle degli inquilini. Ma alcuni non conoscono i propri diritti, altri non vogliono avere problemi con il padrone di casa. Molte persone non vogliono rischiare controversie, anche se ciò è comunque proibito. Ciò porta gli inquilini a pagare affitti troppo alti», la prima spiegazione di Sommaruga che invita i cittadini a usare il calcolatore degli affitti sul sito dell'associazione degli inquilini per farsi una prima idea.
Meglio poi far controllare le cifre e gli eventuali aumenti agli esperti e se si dovesse decidere di non accettare l’incremento bisogna «per prima cosa inoltrare una domanda al proprietario tramite posta raccomandata. Alla quale entro 30 giorni dovrà essere data risposta. «L'associazione fornisce anche i documenti per contestare rapidamente gli aumenti degli affitti. E se poi, constato un incremento non giustificato, il proprietario rifiuta in tutto o in parte la riduzione, «è necessario rivolgersi all'autorità arbitrale entro 30 giorni dal ricevimento della risposta negativa. Se il locatore non risponde, l'affittuario può rivolgersi entro 30 giorni all'autorità arbitrale.