Diverse le critiche dalla politica: «Più equipaggiamenti e meno video sui social». Al lavoro 95 addetti a tempo pieno.
BERNA - Video su YouTube, follower su Tik Tok, podcast, riviste digitali specializzate e un esercito di comunicatori schierato per parlare......dell'esercito, o meglio, del Dipartimento federale della difesa, della protezione e dello sport, della Consigliera federale Viola Amherd.
Numeri - Sono 95 le posizioni a tempo pieno, 3,2 in più rispetto all'anno precedente e oltre 40 in più rispetto a dieci anni prima, che lavorano ogni giorno. Portavoce dei media, specialisti tecnici, redattori web, traduttori e specialisti dei social media. Un numero superiore a quello di tutti gli altri dipartimenti. Attualmente ammontano a 400 gli occupati nel settore comunicazione del governo federale, e il DDPS è il suo più grande dipartimento.
Le polemiche - Un ingente dispiegamento di forze che ha scatenato la critica politica, che si è apertamente schierata su più fronti. Solo la settimana scorsa nel dibattito sulla necessità di trovare risorse per finanziare l'esercito Il consigliere nazionale dell'UDC Lars Guggisberg ha detto: «bisogna concentrarsi sull'essenziale: è meglio avere un esercito adeguatamente equipaggiato che un flusso costante di nuovi video Tiktok». E non è la sola voce discordante. «Le attività di PR dell'esercito si sono spinte troppo oltre», concorda il consigliere nazionale della PLR Peter Schilliger. Più voci chiedono di tagliare le spese per le attività di pubbliche relazioni. «Anche l'esercito deve dare il suo contributo per poter finanziare i futuri investimenti in armi e sistemi di difesa», un altro commento.
Esperti - «Negli ultimi anni, la comunicazione è diventata molto professionale», dicono i professionisti delle pubbliche relazioni. Tuttavia, «comunicazione non è più la parola giusta: il marketing è sempre più praticato nell'Amministrazione federale come nelle aziende, con la differenza che i dipartimenti non hanno nulla da vendere».
Web - E in tanti hanno sottolineato proprio come siano numerosi i contenuti esistenti. Dal canale YouTube "Team Armee Live", con cui l'Esercito svizzero sta «ampliando la propria offerta mediatica», come recita lo slogan, agli oltre 100mila follower sul canale Tik Tok dove compaiono brevi filmati stile videogame. Nel frattempo, la rivista dei dipendenti, "Defensio", ha presentato la prima edizione digitale.
In passato - Anche negli anni trascorsi, il tema venne affrontato. Nel 2021, un audit interno del DDPS rilevò come l'esercito avesse non meno di 250 profili su Instagram, YouTube e Twitter. «A nostro avviso, la qualità dei contenuti dovrebbe essere prioritaria rispetto alla quantità di canali gestiti», si leggeva in un rapporto pubblicato dal quotidiano Sonntagszeitung in seguito all'audizione. La consigliera federale Viola Amherd promise che sarebbe intervenuta.
Il cambiamento - È pur vero che in passato, l'esercito era un ambito molto chiuso e poco permeabile all'esterno. Fu l'allora ministro della difesa, Ueli Maurer, a dire che anche l'esercito doveva tornare a essere visibile per la popolazione.