La maggior parte dei Cantoni ha creato unità specializzate e posti per informatici forensi e analisti
BERNA - Il Consiglio federale ha approvato un rapporto dettagliato sulla cibercriminalità in Svizzera, dal quale emerge come tanto sia stato fatto ma ancora molto ci sia da fare. Questo perché la cibercriminalità è in costante aumento sia per quanto riguarda la quantità di reati commessi sia per la loro gravità e l'entità dei danni causati.
Questo il punto di partenza che spinge alla promozione del coordinamento e della collaborazione tra Cantoni e Ministero pubblico della Confederazione (MPC). Primo passo: creare reti e gruppi di lavoro specializzati. La stragrande maggioranza dei Cantoni ha inoltre apportato modifiche sul piano organizzativo e del personale per combattere in maniera più efficace la cibercriminalità.
In particolare, hanno aumentato le loro capacità creando unità specializzate e nuovi posti per informatici forensi e analisti. La maggioranza dei pubblici ministeri cantonali e il MPC possono inoltre contare su procuratori specializzati nel campo della lotta alla cibercriminalità.
Sfide - Nonostante gli sforzi profusi, il rapporto individua le seguenti sfide:
Rimedi - Il rapporto evidenzia la necessità di coordinare la prevenzione e la repressione a livello nazionale e internazionale. Sottolinea l'importanza di rafforzare la collaborazione e di intensificare il lavoro di prevenzione per proteggere la popolazione e le imprese.
Sondaggio - Un'analisi condotta tra gli esperti nel quadro del presente rapporto indica che, nonostante i progressi compiuti sul piano organizzativo, le risorse tecniche e di personale sono ancora considerate insufficienti per rispondere alle crescenti esigenze e al rapido sviluppo della cibercriminalità. Il rapporto propone che ogni Cantone effettui un'autovalutazione al fine di verificare che le risorse disponibili siano adeguate alle sfide.
Quanto fatto - Diverse misure di ottimizzazione sono già contenute nella Ciberstrategia nazionale CSN adottata nell'aprile del 2023 dal Consiglio federale e approvata dalla Conferenza delle direttrici e dei direttori dei dipartimenti cantonali di giustizia e polizia. Il Consiglio federale conferma il suo impegno a intensificare costantemente le misure di lotta alla cibercriminalità. Questo impegno comprende in particolare il sostegno a progetti quali la creazione della piattaforma nazionale di consultazione di polizia (POLAP), che agevola significativamente lo scambio di informazioni tra le autorità di polizia, incrementando così l'efficienza del loro lavoro. I Cantoni e la Confederazione lavorano inoltre a una piattaforma di informazione svizzera, che dovrebbe in particolare consentire di ottenere una panoramica sulla cibercriminalità. È necessario rafforzare le misure esistenti in materia di cooperazione e gli sforzi di prevenzione per raggiungere l'intera popolazione e tutte le imprese. Infine, fedpol intensifica la collaborazione con Europol, Interpol ed Eurojust.
Soggetti - nell'allestire il rapporto, il competente Ufficio federale di polizia (fedpol) ha collaborato con la Rete integrata Svizzera per la sicurezza (RSS), composta in maniera paritetica da rappresentanti della Confederazione e dei Cantoni.