Consumo di alcol e droghe, il branco, e un allentamento dei freni inibitori sembrano favorire i casi di violenze sessuali
ZURIGO - Quattro turisti italiani accusati di aver violentato una ragazza brasiliana a Maiorca. Una turista britannica di 25 anni vittima di uno stupro di gruppo a Parigi, mentre in Sicilia due cugini avrebbero violentato una donna canadese. Con l’inizio delle vacanze estive, in Europa le denunce di violenza sessuale sembrano aumentare.
«Se continuiamo a sentir parlare di stupri nelle zone turistiche è perché ci sono più giovani che viaggiano in gruppo, ci sono molte feste e si consumano alcol e droghe», è la spiegazione data dal criminologo Dirk Baier al portale 20 Minuten. Questa combinazione di fattori, secondo Baier, aumenterebbe il rischio di situazioni violente come risse o rapine, quindi non solo legate agli abusi sessuali.
I luoghi di villeggiatura, secondo il criminologo, vengono scelti appositamente da chi intende commettere crimini: «Probabilmente perché gli autori, qui, pensano di avere vita facile». Ci sono molte donne che festeggiano e bevono alcolici, quindi ci sono tante potenziali vittime. «Questo non vuol dire che le vittime siano in qualche modo responsabili di ciò che accade loro», sottolinea Baier. I responsabili sono solo gli autori del reato.
Ma per l'esperto, questi contesti vacanzieri favoriscono un rilassamento che equivale a una perdita dell'autocontrollo. «Si può perdere la testa. Fa parte del concetto di alcuni villaggi turistici, cioè fare festa senza inibizioni 24 ore su 24. E difficilmente c'è qualcuno che ti controlla e ti limita». Il consumo di alcol e droghe, inoltre, riduce ulteriormente i freni inibitori, al punto da portare alcune persone ad agire in modo più impulsivo o a oltrepassare i limiti più facilmente quando si è in un gruppo.
«Si tratta di esercitare il dominio» - Andrea Hofmann, codirettrice del Centro di consulenza per le donne di Zurigo, aggiunge che in questi casi, come in tutte le altre forme di violenza sessuale, l'aspetto del potere gioca un ruolo importante. «Si tratta di esercitare il proprio dominio sulla vittima». Anche per questo lo stupro è soprattutto un problema maschile, spiega Baier. «Ma ciò non significa che ogni uomo possa diventare uno stupratore».
I fattori di rischio includono alcuni tratti della personalità come la volontà di dominare l'altro e l’impulsività. «Se questi coincidono con il consumo di alcol e con un contesto di gruppo, possono verificarsi attacchi contro le donne».
Ciò vale per tutti, che siano turisti o gente del luogo. «Il motore che li spinge a compiere quegli atti è lo stesso. Sono giovani che commettono tali crimini, a volte da ubriachi, a volte motivati da atteggiamenti machisti o dal branco».
Ciò che emerge ripetutamente, è che i casi avvenuti nei luoghi di villeggiatura coinvolgono spesso più carnefici. «Ciò dipende dal fatto che in tali località di vacanza non si è soli, ma in un gruppo di coetanei», afferma Baier. Questo può spingere a voler dimostrare qualcosa, a farsi notare, a sottolineare la propria mascolinità. «Cercano la conquista sessuale, a qualunque costo».
Secondo Hoffmann, affinché in futuro gli episodi di violenza sessuale possano diminuire, la cosa più importante da fare è sensibilizzare l'opinione pubblica: «Troppo spesso le situazioni vengono banalizzate, soprattutto quando si tratta di molestie sessuali. Un comportamento del genere non va mai bene, nemmeno in un bar o in un club».
Per questo servono istruzioni precise per far sì che il personale sappia come reagire in situazioni di pericolo. E ci vuole coraggio civile. «Se qualcuno nota che una persona si sente molestata, allora deve avvicinarsi e parlargli».