Angelika Kalt direttrice del Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica analizza il mondo accademico.
ZURIGO - Predominanza maschile nelle posizioni dirigenziali, un numero limitato di donne in posizioni di vertice, strutture gerarchiche molto forti e diversi casi di denunce contro professori per comportamenti scorretti.
Non è un quadro molto rassicurante quello tracciato - in una lunga intervista al Tages Anzeiger - da Angelika Kalt direttrice del Fondo Nazionale Svizzero per la Ricerca Scientifica (FNS) che è sintetica nel dire, in avvio di intervista che «le università svizzere sono fortemente dominate dagli uomini».
Casi - Ad esempio in un passato recente ben otto persone hanno denunciato un professore dell'ETH di Zurigo per comportamenti scorretti e non si tratterebbe di casi isolati. Angelika Kalt, pur non commentando singoli episodi analizza la situazione universitaria e pur specificando come la strada per presentare un reclamo, negli atenei, possa essere molto accidentata, esordisce dicendo «conosco quasi tutti i rettori delle università svizzere e posso dire che prendono molto sul serio il Codice di condotta redatto dall'Accademia. Condannano qualsiasi tipo di comportamento scorretto. Ma naturalmente è vero, e non voglio sorvolare su questo punto, che la strada per presentare un reclamo può essere molto accidentata».
Donne - Rimane comunque vero che, secondo alcuni studi, ci sono alcune condizioni che favoriscono gli episodi di cattiva condotta nei confronti delle donne in particolare. «Le università sono ancora molto dominate dagli uomini. Il numero di donne in cattedra e in posizioni dirigenziali sta aumentando solo molto lentamente. Inoltre, nel mondo accademico esistono rapporti di dipendenza pronunciati e di lunga data, ad esempio tra dottorandi e professori».
Valore degli atenei - Una realtà complessa che può creare corto circuiti. Elemento su cui la direttrice è chiara. «Ci si potrebbe chiedere se le strutture gerarchiche molto forti fanno sì che ancora oggi nelle università arrivino le persone migliori. Come piccolo Paese, la Svizzera deve sempre essere in grado di attrarre le migliori menti a livello nazionale e internazionale per mantenere la sua posizione di leader nella ricerca e nell'innovazione», dice Angelika Kalt.
Ciononostante accade che spesso chi subisce comportamenti scorretti tenda ad andarsene. «Obiettivamente i rapporti gerarchici persistenti sono più che altro una reliquia dei vecchi tempi nel mondo del lavoro di oggi».
Violenze sessuali - E la situazione può anche peggiorare dato che, oltre ad altri comportamenti scorretti da parte dei superiori, ci sono anche ripetute accuse di violenza sessuale nelle università. «Esiste un'ampia indagine su 46 università di circa 15 Paesi europei. Delle 42.000 persone intervistate, il 62% ha dichiarato di aver subito personalmente o di aver assistito a violenze di genere. Si tratta di un numero elevato. Non si può dire che non sia un problema. Le università hanno già adottato alcune misure. In molti posti, per esempio, ci sono comitati di supervisione».