Tra i 18 ei 44 anni il consumo di alcol è la principale fonte di incidenti. Poi la distrazione.
BERNA - Ciclisti e automobilisti da sempre non si vedono di buon occhio. Anzi, entrambi rivendicano il loro posto sulla strada e non esitano ad accusarsi a vicenda. Da un lato gli appassionati delle due ruote lamentano la mancanza di piste ciclabili e la disattenzione nei loro confronti da parte degli automobilisti.
D'altro canto gli automobilisti criticano il comportamento talvolta pericoloso dei ciclisti quando pedalano in strada. Ebbene secondo un recente studio dell'Ufficio svizzero per la prevenzione degli infortuni (BPA) risulta che la maggior parte degli incidenti in bicicletta siano causati dai ciclisti stessi e senza alcuna influenza esterna.
In Svizzera ogni anno più di 800 persone restano gravemente ferite in incidenti ciclistici e circa venti ciclisti perdono la vita, secondo la media degli ultimi cinque anni (2019–2023), riferisce la BPA. Va sottolineato come più della metà degli incidenti gravi che coinvolgono biciclette (54%) e biciclette elettriche (57%) sono incidenti solitari, ovvero senza che sia coinvolto nessun altro veicolo. «In poco più della metà degli incidenti che coinvolgono ciclisti gravemente feriti o uccisi, i ciclisti sono i principali colpevoli», spiega Christoph Leibundgut, portavoce della BPA.
Tra i minori fino a 17 anni, quattro incidenti gravi su cinque sono dovuti a propri errori, soprattutto al mancato rispetto delle priorità. «Ciò che rende ancora più difficile per i bambini e i giovani è il fatto che non sono ancora in grado di valutare correttamente i pericoli», spiega Christoph Leibundgut. Tra i 18 ei 44 anni il consumo di alcol è la principale fonte di incidenti. Tra i 45 anni e più dominano la distrazione e la disattenzione, spesso legate all'uso del cellulare.