I difensori di Claude D. hanno contestato la condanna all'ergastolo e all'internamento a vita inflitti la scorsa settimana al loro assistito
LOSANNA - I difensori di Claude D. hanno contestato la condanna all'ergastolo e all'internamento a vita inflitti la scorsa settimana al loro assistito, riconosciuto colpevole dell'assassinio della 19enne Marie nel maggio 2013 vicino a Payerne (VD).
L'annuncio dell'appello è stato inviato questa settimana, indica l'avvocatessa ginevrina Yaël Hayat oggi all'ats. I difensori devono ora aspettare le motivazioni della sentenza del Tribunale della Broye, resa il 24 marzo a Renens. Disporranno in seguito di 20 giorni per fare appello.
La difesa di Claude D. aveva fatto sapere a conclusione del processo che avrebbe contestato la condanna inflitta al 39enne friburghese. Aveva denunciato una sentenza "inaccettabile, una decisione populista che mira a soddisfare l'opinione pubblica" contraria alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Se necessario - avevano precisato - "la lotta continuerà fino a Strasburgo".
Claude D. ha conosciuto Marie quando stava espiando con un braccialetto elettronico una condanna a 20 anni di reclusione inflittagli per aver ucciso la sua ex compagna a colpi di pistola. Il 13 maggio 2013 costrinse la ragazza a salire sulla sua automobile e la portò in un bosco di Torny-Le-Grand (FR), vicino a Payerne, dove la strangolò. L'uomo venne arrestato il giorno seguente dopo un inseguimento da parte della polizia.