Il Tribunale federale di Losanna ha respinto il ricorso del sergente maggiore della polizia cantonale.
Nel 2014 il sottufficiale aveva commentato sui social il danneggiamento di un radar. L'anno successivo aveva informato i media sul ferimento du quattro agenti.
NEUCHÂTEL - È ormai definitiva la condanna per violazione del segreto d'ufficio di poliziotto neocastellano: il Tribunale federale (TF) ha respinto il suo ricorso.
L'uomo, un sergente maggiore della cantonale e presidente del sindacato degli agenti di polizia, nel luglio del 2014 ha pubblicato su Facebook un commento in relazione al danneggiamento a colpi d'ascia di un radar posto su un rimorchio. Nel febbraio del 2015, con un comunicato, ha informato i media del ferimento di quattro agenti durante un intervento per una lite a Môtiers.
Il funzionario ha affermato di essersi espresso in quanto cittadino per quel che riguarda i danni al radar e di essere intervenuto nel secondo caso in veste di presidente del sindacato.
Nel maggio del 2016 il Tribunale regionale del Littoral e della Val-de-Travers lo aveva condannato a 30 aliquote giornaliere di 170 franchi l'una, sospese per due anni. Una sentenza confermata nel marzo dal 2017 dal Tribunale cantonale. In seguito a un ricorso dell'uomo, nel marzo del 2018 il TF ha chiesto ai magistrati neocastellani di rigiudicare il caso del comunicato riguardante la lite in cui sono rimasti feriti gli agenti.
Nel novembre dello stesso anno il Tribunale cantonale assolve il sottufficiale; rimane quindi valida solo la condanna a 15 aliquote per la questione del post su Facebook sul radar distrutto. Nel gennaio del 2019 il TF accoglie un ricorso del ministero pubblico e annulla la sentenza del Tribunale cantonale, che nel dicembre scorso condanna nuovamente il sergente maggiore a complessivamente 30 aliquote giornaliere di 170 franchi l'una, sospese per due anni, e a una multa di 600 franchi. Ora il TF ha confermato tale sentenza.