Proprio questo rapporto difficile sarebbe culminato nel delitto consumatosi lunedì.
Il 23enne, datosi alla fuga, stava cercando riparo da un ex compagno di scuola.
LAMPENBERG (BL) - Lunedì, poco prima delle 22, il 23enne LL* è diventato un assassino. Ha puntato una pistola contro il padre, ha premuto il grilletto e poi è fuggito. La polizia è arrivata poco dopo, allertata dai vicini che hanno udito lo sparo, trovando il corpo del 54enne ormai privo di vita.
Il ragazzo ha tentato per tutta la notte di nascondersi. È stato ritrovato grazie a una soffiata il giorno seguente, attorno alle 13, in un cortile a due chilometri dal luogo del delitto.
Nel momento in cui la polizia informava i media dell'omicidio, rendendo noti la foto e l'identikit del ricercato, la polizia stava circondando il cortile. Un'operazione da film, con elicotteri, diverse auto e uomini armati.
L'arresto è avvenuto circa un quarto d'ora dopo. Il ragazzo, ancora armato, si è lasciato ammanettare senza opporre resistenza. Nel cortile stava cercando di nascondersi con l'aiuto di un ex compagno di scuola.
Uno sparatore esperto - Tecnico specializzato in automazione, che aveva completato con successo il suo apprendistato solo due anni fa, L. è un tiratore esperto e abile. Si è anche misurato nelle competizioni con fucile d'assalto. Più di recente è stato attivo presso del club di tiro del posto. Oltre all'arma militare, possedeva regolarmente anche una pistola. Non si sa ancora quale sia stata delle due l'arma del delitto. Anche i colleghi dell'esercito pare fossero sorpresi che fosse in possesso di una pistola.
Il rapporto col padre - Quel che è certo è che il 23enne era considerato un ragazzo tranquillo. Un suo conoscente lo descrive come un giovane di poche parole, molto riservato. «Soffriva a causa di suo padre», aggiunge ancora. L'uomo pare fosse molte severo e vedesse L. come la pecora nera tra i tre fratelli. Sebbene i rapporti con il padre fossero tesi da molto tempo, viveva ancora nella casa dei genitori.
* Nome noto alla redazione.