Gli inquilini di uno stabile denunciano una contaminazione fecale e un'amministrazione che non li prende «sul serio»
LUCERNA - «Ha un odore strano». «I depositi di calcare presentano delle decolorazioni». Per mesi gli inquilini di un condominio hanno segnalato delle problematiche legate all'acqua e per mesi sono stati ignorati, restando senza erogazione e costretti anche a fare la doccia in palestra.
È una situazione che pesa sulla vita quotidiana quella raccontata da alcuni condomini del complesso Hirschenmatt a Honau, Lucerna, alla redazione di 20 Minuten. «Fin da quando siamo venuti a vivere qui nel mese di dicembre abbiamo notato che l'acqua aveva un odore strano e che i depositi di calcare presentavano delle decolorazioni».
Informata la direzione dello stabile a gennaio, un primo test dell'acqua non presenta nessuna anormalità. Eppure, raccontano gli inquilini, nel mese di maggio c'era chi nel condominio ancora stava male. Un secondo test, commissionato in questo caso da un privato e non da chi gestisce lo stabile, è stato effettuato ed ecco che nell'acqua sono state riscontrate alcune sostanze nocive.
L'amministrazione informata, gli inquilini dello stabile hanno tutti ricevuto una lettera in cui veniva raccomandato di non utilizzare l'acqua del rubinetto e di farla bollire in caso di necessità, ad esempio per lavarsi i denti. Il motivo: nell'acqua erano presenti batteri del tipo Enterococchi, come un batterio dell'acido lattico, la cui rilevazione indica una contaminazione fecale.
Mentre non è ancora stato stabilito il motivo della contaminazione delle acque, i coinquilini fanno sentire la loro voce affermando che fino ad ora non è stata effettuata alcuna riduzione sull'affitto. «L'amministrazione sostiene che non si tratta di un'emergenza e che quindi non abbiamo alcuna pretesa». «Molte persone hanno problemi di salute. Sono stato più volte dal dottore per infezioni batteriche. Alcuni hanno anche i capelli scoloriti». C'è chi inoltre, per aggirare il problema, fa la doccia unicamente in palestra. «Non veniamo presi sul serio da sei mesi».