Importavano e vendevano stupefacenti in Svizzera. Pene da 24 mesi a 6 anni e mezzo di carcere.
LOSANNA - Il Tribunale distrettuale dell'Est vodese di Vevey ha condannato i membri di un clan balcanico a pene che vanno da 24 mesi a sei anni e mezzo di carcere da scontare per traffico di marijuana e hashish. Il sestetto, che ha operato nella zona di Vevey, ha 10 giorni di tempo per fare appello al tribunale cantonale.
Il clan era accusato di aver importato e venduto gli stupefacenti in Svizzera, tra il 2014 e l'aprile 2018, data del loro arresto, per un totale di almeno 770'000 franchi. Il loro traffico di marijuana e hashish aveva ramificazioni internazionali, in particolare in Spagna.
Il tribunale distrettuale li ha ritenuti tutti colpevoli di grave infrazione alla legge federale sugli stupefacenti. Per alcuni di loro le imputazioni sono anche anche di riciclaggio di denaro, tentato furto, ingresso e soggiorno illegale in Svizzera e violazione della legge federale sulle armi.
Il patriarca a capo del traffico, un 60enne, è stato condannato a sei anni e mezzo di carcere e a 15 anni di espulsione. Il pubblico ministero aveva chiesto rispettivamente 7 e 15 anni.
La sua ex moglie, di 57 anni, si è beccata 4 anni di carcere e 8 anni di espulsione. L'accusa ne chiedeva 5 e 10. "Ha incoraggiato i suoi figli e ha svolto un ruolo importante come matriarca, un anello indispensabile della catena, ma non come braccio destro", ha osservato la presidente del tribunale.
Uno solo ben reintegrato
Il figlio maggiore di 37 anni è stato condannato a 36 mesi di prigione, di cui 24 con la condizionale, ma non è stato espulso dal Paese. "È l'unico della famiglia ad essersi reintegrato nel mondo del lavoro e ha una moglie e un figlio di nazionalità svizzera", hanno precisato i giudici.
Per la figlia di 32 anni, con passaporto rosso-crociato, e il suo ex marito 40enne era richiesta una pena di due anni e mezzo con la condizionale parziale. Alla fine alla prima sono stati inflitti 30 mesi di carcere, di cui 24 sospesi. Il suo ex marito è stato condannato a 24 mesi di prigione con la condizionale.
Infine, il più giovane dei fratelli, di 28 anni, anch'egli di nazionalità svizzera, è stato condannato a cinque anni di carcere da scontare. È stato anche riconosciuto colpevole di lesioni personali gravi e semplici nei confronti della madre di sua figlia.