Un padre e due figli, appassionati di motori (e “flashatori” seriali) a processo a Losanna con la loro Audi RS3 truccata.
LOSANNA - Una famiglia con la passione dei motori, e dal piede decisamente pesante, è finita davanti al giudice in un processo quantomeno singolare di cui riferisce il portale romando 24heures.
Un uomo, suo fratello e suo padre si sono ritrovati in aula in quel di Losanna (uno come imputato - il figlio maggiore - e gli altri due come testimoni) per rispondere di due gravi eccessi di velocità ma anche per fare chiarezza riguardo a una Audi RS3 da 400 cavalli, settata e "truccata" in maniera illegale.
La vettura, utilizzata spesso da tutti e tre, è stata flashata diverse volte sulle strade della Romandia per aver superato i limiti di velocità con punte davvero sostenute. Nei casi più eclatanti un altro dei due famigliari era solito riprendere il tutto con il cellulare.
Pirata della strada
L'imputato del processo, 30enne e a sua volta papà, è stato beccato nel 2020 a Bussigny (VD) mentre viaggiava a 132 km/h in zona 80 e poi nel 2021 ad Aclens (VD) a 144 km/h in zona 60. Proprio questo eccesso, stando ai sensi di Via Sicura, ne fa formalmente un “pirata della strada”.
Interrogato dal procuratore, l'uomo ha negato ogni recidiva: «Una cosa del genere non mi è mai successa da quando ho fatto la patente a 18 anni, è stata solo un'accelerazione sporadica... Sono un bravo conducente, guido regolarmente anche per lavoro». Il datore, che tra l'altro è proprio il padre, chiamato a testimoniare conferma l'eccezionalità del fatto e si dice «allibito» da quanto successo.
«Ah, è allibito?», ha ribadito l'accusa ricordando che proprio il testimone è stato flashato all'estero mentre viaggiava in autostrada a 250 km/h, 260 km/h e 281 km/h sempre a bordo della sopracitata Audi RS3. E proprio lui, inoltre, avrebbe prestato i soldi al figlio per acquistarsi il bolide.
Riguardo alla questione del tuning illegale del veicolo, l'imputato ha argomentato: «L'ho fatto perché è divertente e soprattutto per avere un bel rombo, così mi sentono meglio».
«Quell'Audi va distrutta»
Nei suoi confronti l'accusa chiede 15 mesi di prigione sospesi per 5 anni, una multa di 2'500 franchi e la distruzione della vettura che si trova sotto sequestro da un anno. La giustificazione della procura è che «questa automobile ha permesso all'accusato, così come ad altri membri della sua famiglia, di infrangere più volte i limiti di velocità».
La difesa invece chiede una «pena clemente», ribadendo «un'approssimazione eccessiva» per quanto riguarda il calcolo delle velocità che ha portato al capo d'imputazione più grave (ovvero quei 144 km/h che sforano i 140 km/h necessari per essere considerato "pirata della strada"), così come la restituzione dell'Audi.
La sentenza è prevista entro la fine di questa settimana.