Il 30enne pakistano è accusato dell'accoltellamento di un connazionale, avvenuto domenica in provincia di Bergamo.
BERGAMO - Stava cercando di fuggire in Germania, ma il suo viaggio si è interrotto in Svizzera. È stato arrestato, alle 4 di mattina di lunedì 18 di dicembre, dalla polizia elvetica il 30enne pakistano accusato dell'omicidio di un connazionale avvenuto domenica a Covo, in provincia di Bergamo.
La lite tra i due sarebbe scoppiata, secondo l'edizione bergamasca del Corriere della Sera, per differenze religiose ed etniche all'interno della palazzina dove vivevano insieme ad altri cittadini stranieri. La vittima è stata trovata priva di vita e in una pozza di sangue sul pavimento del salotto dell'appartamento, uccisa con due coltellate al petto. L'allarme è stato lanciato dai coinquilini attorno alle 16.
L'analisi delle celle telefoniche ha permesso agli inquirenti di ricostruire la sua fuga. Il 30enne, subito dopo i fatti, sarebbe scappato in direzione della Germania - dove aveva già vissuto tra il 2018 e il 2020, lavorando come cuoco. Dopo aver preso un treno per Milano sarebbe salito a bordo di un autobus diretto a Monaco di Baviera.
Secondo quanto spiegato in un comunicato stampa diramato della Legione Carabinieri Lombardia, gli agenti italiani hanno subito allertato il Centro di Cooperazione di Polizia e Doganale (CCPD) di Chiasso richiedendo di contattare la Polizia grigionese per fermare il bus (che non avrebbe fatto soste in Svizzera).
Gli agenti della cantonale hanno individuato e fermato alle 4 di mattina di lunedì 18 dicembre il torpoedone trovando e prelevando dal suo interno il sospettato. Il 30enne è stato ritrovato con gli abiti ancora sporchi di sangue e con alcune ferite, che potrebbe essersi procurato nel corso dell'alterco.
L'uomo pakistano si trova ora in stato di detenzione provvisoria, in attesa di essere riportato in Italia. Ieri il 30enne ha dato il proprio consenso all’estradizione semplificata. Una procedura che si concretizzerà nei prossimi giorni.