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ARGOVIAUcciso davanti alla figlia: «Era una brava persona, non mi dò pace»

19.08.24 - 09:37
Emergono nuovi dettagli sull'omicidio avvenuto a Wohlen. La testimonianza di chi ha trovato il cadavere e lanciato l'allarme.
20Minuten
Fonte 20Minuten
Ucciso davanti alla figlia: «Era una brava persona, non mi dò pace»
Emergono nuovi dettagli sull'omicidio avvenuto a Wohlen. La testimonianza di chi ha trovato il cadavere e lanciato l'allarme.

WOHLEN - Sono stati i colpi di arma da fuoco sparati ieri mattina, domenica 18 agosto, in un condominio a Wohlen, nel canton Argovia, ad attirare l'attenzione di Sahariar Rivu. Giunto sul luogo della sparatoria il 39enne si è trovato di fronte a una tragedia. «Non mi do' pace», ha raccontato ancora sotto shock ai colleghi di 20Minuten.

Rivu è la prima persona intervenuta dopo l'omicidio di un custode di origini polacche e il ferimento di sua figlia di sette anni. È lui che ha lanciato l'allarme. «Ho sentito gli spari e le urla. Sono subito corso verso l'appartamento dove provenivano i rumori. Ho visto il nostro custode sul pavimento e sua figlia accanto a lui. Ho capito subito che era morto». 

Rivu non è sicuro di aver visto il presunto colpevole prima che la polizia lo arrestasse. Ma ricorda di aver visto un uomo nella tromba delle scale guardare fuori da una porta che era solo leggermente aperta. «Era senza vestiti. Forse era lui. Ma non ho visto l'arma». La polizia nel frattempo ha arrestato un sospetto.

Il dramma ha scosso l'intero quartiere. «Era una brava persona. Era sempre in giro con la sua famiglia. Quando c'era il sole ci trovavamo in piscina», ricorda Rivu. L'uomo lascia infatti una moglie, un figlio e una bimba di sette anni che ha assistito al delitto. «Un atto del genere è difficile da comprendere, indipendentemente dall'età», ha spiegato a 20Minuten lo psicoterapeuta Mischa Oesch. «Ogni bambino reagisce in modo diverso. Dipende da vari fattori. L'importante è aiutare i piccoli a elaborare il dramma».

La piccola è già stata presa in carico da un team di specialisti. «Avrà bisogno di un ambiente protetto e di una rete di sicurezza dove poter esprimere le emozioni». I primi mesi saranno determinanti. «È importante ripristinare subito una certa normalità e routine quotidiana. Aver assistito alla morte violenta del proprio padre è un trauma grave. Avrà bisogno di tempo per elaborare il lutto».

In una nota, la polizia precisa che la vittima è stata trovata nella tromba delle scale. Le forze dell'ordine partono dal presupposto che si sia trattato di un omicidio. Da parte sua, la bambina, che è stata ricoverata in ospedale, «non è più in pericolo di morte».

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