BERNA - La carriera diplomatica deve rimanere accessibile anche a chi possiede un doppio passaporto. Una mozione che chiedeva invece di escludere i candidati con una o più nazionalità è stata respinta oggi dal Consiglio nazionale per 113 voti a 74 e 6 astenuti.
Per Peter Keller (UDC/NW), autore dell'atto parlamentare, un diplomatico con la doppia nazionalità incaricato per esempio di negoziare con uno Stato estero un'intesa sulla fiscalità, rischia di rimanere invischiato in grossi conflitti d'interesse.
All'origine della mozione Keller vi sono alcuni articoli di giornale, secondo i quali il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) starebbe pensando di assumere persone con doppia nazionalità mediante una modifica dell'ordinanza sul personale della Confederazione.
Durante il suo intervento, il responsabile del DFAE Didier Burkhalter ha difeso questo progetto, che tra l'altro non è ancora definitivo. Il ministro PLR ha accennato a una disparità di trattamento. Attualmente alla Segreteria di Stato dell'economia vi sono dei binazionali che trattano con l'estero, allo stesso livello di quanto si fa in seno al suo dipartimento.
Burkhalter ha poi fatto notare che è impossibile, in taluni casi, rinunciare ad una nazionalità. Inoltre è chiaro che un binazionale non verrebbe inviato in missione nel Paese di cui possiede il passaporto.
Il Consigliere federale, nel chiedere di respingere la mozione, ha invitato la Camera a dare prova di realismo: già ora un terzo degli stagiaire del corpo diplomatico possiede più di una nazionalità. Non è possibile, secondo Burkhalter, concludere che un binazionale sia meno leale nei confronti della Svizzera.