Precedentemente confiscata, la somma verrà utilizzata per acquistare medicinali contro la tubercolosi per il Paese asiatico
BERNA - Nell'ambito della sua politica di restituzione di valori patrimoniali di provenienza illecita, la Svizzera restituirà al Turkmenistan beni confiscati pari a circa 1,3 milioni di dollari. I fondi saranno destinati a un progetto del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (PNUS) in ambito sanitario.
Lo indica in una nota odierna il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), precisando che la responsabile della Direzione del diritto internazionale pubblico, Corinne Cicéron Bühler, ha firmato oggi a Berna un accordo in tal senso tra la Svizzera, il Turkmenistan e il PNUS.
I fondi saranno in particolare utilizzati per acquistare medicinali contro la tubercolosi. La collaborazione tra il Paese asiatico e il PNUS nell'ambito del progetto mira a garantire al Turkmenistan un'assistenza sanitaria efficiente e di alta qualità e a consentire anche alla fasce più povere della popolazione di ricevere l'aiuto medico necessario, precisa il comunicato.
La soluzione scelta per la restituzione è in linea con gli obiettivi della strategia della Svizzera inerente il blocco, la confisca e la restituzione degli averi dei potentati (il cosiddetto "Asset Recovery"). La riconsegna dei fondi va a beneficio della popolazione e si basa sui principi della trasparenza e dell'obbligo di rendiconto. Inoltre, la restituzione fornisce un contributo concreto all'attuazione dell'Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile, conclude la nota.