Meno soldi agli asili nido, confermate invece le altre misure adottate dal Nazionale
BERNA - Dopo il Consiglio nazionale ieri, oggi anche il Consiglio degli Stati ha approvato i vari crediti proposti dal Consiglio federale per sostenere l'economia duramente toccata dalla crisi del coronavirus. Il Parlamento si è mostrato in alcuni settori più generosa dell'esecutivo. Le spese totali superano i 57 miliardi di franchi. Tra le due camere rimangono tuttavia alcune divergenze su turismo e affitti.
Tra i crediti approvati ci sono 40 miliardi destinati alle imprese con problemi di liquidità, 6 miliardi fondi per l'assicurazione contro la disoccupazione e 5,3 miliardi per le IPG, oltre 2 miliardi e mezzo per acquistare materiale sanitario e 1,88 miliardi per il settore dell'aviazione, senza dimenticare gli aiuti urgenti a cultura e sport. Da notare che parte di queste somme erano già state liberate dalle competenti commissioni. In questi casi l'approvazione del legislativo è dunque retroattivo.
Questi importi storici dovrebbero essere unici, ha rassicurato Peter Hegglin (PPD/ZG) a nome della commissione. Se ciò dovesse riproporsi, le finanze pubbliche non potrebbero sopportarlo. Non c'è mai stato un programma come questo, ha confermato il ministro delle finanze Ueli Maurer. Si tratta tuttavia verosimilmente solo di un primo passo, ha aggiunto il consigliere federale sostenendo che saranno probabilmente necessarie ulteriori misure, in particolare per l'assicurazione contro la disoccupazione.
L'UDC ha tentato invano di ridurre in particolare i crediti per la cultura e di respingere in toto gli aiuti urgenti agli asili nido, ma la maggioranza del Parlamento non l'ha seguita.
Asili nido: 65 milioni
In seconda lettura, la Camera del popolo si è però allineata a quella dei cantoni mostrandosi un po' meno generosa per quanto riguarda gli asili nido: dopo che ieri il Nazionale aveva attributo loro 100 milioni di franchi, oggi ha ridotto tale importo a 65 milioni di franchi.
Questo aiuto dovrebbe consentire agli asilo nido e alle strutture di di custodia extrafamigliare di compensare i contributi che i genitori non hanno versato durante il periodo di semi-isolamento, ha spiegato Peter Hegglin (PPD/ZG) a nome della commissione.
Gli asili nido hanno ricevuto aiuti da parte delle autorità comunali e cantonali, ha replicato il "senatore" Werner Salzmann (UDC/BE). In taluni cantoni, i genitori hanno pagato le fatture nonostante la chiusura delle strutture. A suo avviso, il budget della Confederazione è già sufficientemente colpito dalla crisi per aggiungervi ulteriori oneri.
Tale considerazioni sono state condivise dal ministro delle finanze Ueli Maurer e proprio per questo il Consiglio federale non ha previsto un sostegno alle strutture di custodia extrafamigliare nei suoi crediti urgenti. Non si tratta di sapere se occorre aiutare o meno gli asili nido, ma di determinare chi paga, ha sottolineato Maurer. E spetta ai cantoni farlo, ha aggiunto invano il consigliere federale.
Cultura: 280 milioni
Al pari del Nazionale ieri, gli Stati hanno oggi accordato un credito di 280 milioni per alleviare il mondo culturale (teatri, design, cinema, arti visive, letteratura, musica e musei) duramente toccato dalla crisi del coronavirus sotto forma aiuti immediati e indennità.
Nel dettaglio il Parlamento ha liberato 100 milioni di franchi come aiuto d'emergenza per le imprese culturali senza scopo di lucro e 25 milioni di franchi per gli operatori culturali. Alle aziende saranno concessi prestiti rimborsabili, qualora non dovessero ottenerli da una banca. Per gli operatori culturali, oltre all'indennità per lavoratori indipendenti, sono previsti aiuti finanziari d'emergenza per coprire le spese di mantenimento immediate.
Ulteriori 145 milioni di franchi sono destinati al risarcimento delle perdite, per esempio in caso di cancellazione di eventi. Il risarcimento copre al massimo l'80% della perdita finanziaria. La Confederazione sostiene la metà dei costi coperti dai Cantoni.
L'UDC avrebbe auspicato ridurre l'importo delle compensazioni per le imprese e gli attori culturali di 45 milioni di franchi. Pur riconoscendo la loro importanza e i loro problemi, Hansjörg Knecht (UDC/AG) ha sottolineato la differenza di trattamento tra i vari settori. La Confederazione non può sostituirsi a un'assicurazione casco totale, ha aggiunto. Ma a larga maggioranza, i "senatori" hanno mantenuto il credito di 145 milioni, come fatto ieri dal Nazionale.
Altri 10 milioni sono destinati alle associazioni musicali e teatrali. Essi riceveranno un contributo finanziario per coprire i danni causati dalla cancellazione o dal rinvio di eventi.
Fideiussioni: 40 miliardi
Il Consiglio degli Stati ha poi votato senza grandi discussioni le varie proposte di sostegno all'economia. Il maggiore impegno finanziario della Confederazione - 40 miliardi di franchi - è destinato alle fideiussioni per le imprese, soprattutto PMI, che potrebbero trovarsi in difficoltà per mancanza di liquidità. La Confederazione garantirà al 100% i crediti-ponte (crediti Covid-19) fino a 500 mila franchi e per l'85% quelli fino a 20 milioni.
La Camera dei cantoni, contrariamente a quello del popolo ieri, ha poi respinto due mozioni che chiedono al governo di modificare l'ordinanza sul Covid-19 per fare in modo che la garanzia della Confederazione sia allungata da 5 a 8 anni e che non venga imposto alcun tasso di interesse scaduto il primo anno sui crediti-ponte fino a 500 mila franchi.
I "senatori" hanno invece approvato tacitamente una terza mozione della commissione delle finanze. I crediti garantiti tramite fideiussioni non dovrebbero essere considerati come capitali di terzi per tutta la durata delle fideiussioni. Il Consiglio federale, per bocca di Ueli Maurer, è pronto a seguire la proposta. Il Nazionale deve ancora pronunciarsi
Lavoro ridotto: 6 miliardi
Le due Camere hanno inoltre approvato il credito di 6 miliardi di franchi destinati a rimpinguare il Fondo per l'assicurazione disoccupazione. Lo scopo è finanziare le indennità per il lavoro ridotto (disoccupazione parziale), uno strumento che consente alle imprese di evitare i licenziamenti.
La misura permetterà di evitare di aumentare i contributi salariali, anche se la somma stanziata non sarà sufficiente e non sarà pertanto l'ultima.
Il Consiglio federale ha esteso i beneficiari che possono godere di questo strumento e allentato alcune condizioni per farne richiesta, per esempio eliminando il periodo di attesa. Possono far capo alla disoccupazione parziale anche i lavoratori con contratti a termine o temporaneo, gli apprendisti e quei soggetti che la quarantena ha posto in una situazione difficile.
IPG: 5,3 miliardi
Altri 5,3 miliardi di franchi sono stati approvati da entrambi i rami del Parlamento per indennizzare, tramite le Indennità per perdita di guadagno (IPG), quei genitori rimasti a casa per prendersi cura dei figli dopo la chiusura delle scuole e per gli indipendenti la cui attività è stata chiusa dall'esecutivo. Riceveranno l'80% del salario, ma al massimo 196 franchi al giorno.
Potranno beneficiare delle IPG anche gli indipendenti che non sono interessati dal divieto di esercitare un'attività lavorativa se il loro reddito non supera i 90'000 franchi e la loro azienda subisce le conseguenze del coronavirus.
Materiale sanitario: 2,59 miliardi
Per acquistare mascherine protettive, respiratori e defibrillatori, entrambe le Camere hanno approvato un credito di 2,59 miliardi, una parte della quale già liberata in precedenza dalle competenti commissioni. Tale somma dovrà servire per procacciarsi guanti protettivi, disinfettanti, kit per eseguire test sul coronavirus e medicinali.
Tale voce di spesa comprende anche l'acquisto di un vaccino contro il Covid-19 per complessivi 50 milioni di franchi, malgrado un vaccino non esista ancora. Dieci milioni di franchi sono peraltro destinati alla "Coalition for Epidemic Preparedness Innovations" (CEPI), che vuole sviluppare un vaccino entro l'inizio del 2021.
Settore aereo: 1,88 miliardi
Per aiutarlo ad affrontare la crisi, i due Consigli hanno deciso di sostenere il settore dell'aviazione con 1,875 miliardi di franchi. Il pacchetto consiste in 1,275 miliardi per garantire prestiti alle compagnie Swiss e Edelweiss. Un secondo credito d'impegno di 600 milioni per sostenere le aziende del settore aeronautico attive negli aeroporti nazionali.
I Verdi hanno chiesto invano di sopprimere il credito d'impegno sostenendo di non voler aiutare con i soldi del contribuente un settore che già oggi beneficia di privilegi fiscali non concessi ad altri settori della mobilità. Tanto più che il sostegno non è condizionato a obiettivi climatici. È stato inoltre ricordato che nessun franco finirà alla casa madre Lufthansa.
Contrariamente agli Stati, il Nazionale ha poi ribadito di voler inserire una clausola che obbliga Swiss e Edelweiss a rimborsare entro il 30 settembre alle agenzie di viaggio gli anticipi versate da queste ultime per i voli non avvenuti.
Il Nazionale ha invece seguito in seconda lettura il Consiglio degli Stati, che ha aggiunto alcune esigenze sociali. Il sostegno finanziario sarebbe accordato a condizione che le imprese collaborino con i partner sociali in caso di soppressione di impieghi inevitabili.
Sport: 100 milioni
Per mitigare la situazione critica in cui si trovano i club, le associazioni e le organizzazioni dopo la cancellazione di eventi sportivi sia amatoriali che agonistici, la Camera dei cantoni - al pari di quella del popolo - ha liberato 100 milioni di franchi, suddivisi a metà tra prestiti a condizioni agevolati e contributi a fondo perso.
Turismo: 40 o 67 milioni?
Rimane una divergenza importante tra le due Camere: stamane il Consiglio degli Stati ha deciso, con 33 voti voti contro 5, di attribuire un credito di 67 milioni a Svizzera Turismo. Secondo la Camera dei cantoni, il settore turistico dovrebbe ottenere 27 milioni per compensare con un versamento unico a fondo perso i contributi annui che i diversi fornitori di servizi di Svizzera Turismo (partner regionali, alberghi, impianti di risalita, ecc.) non sono in grado di corrispondere a causa delle attuali difficoltà del settore.
In serata, il Nazionale non ha seguito i "senatori" su questo punto. Si è invece limitato a un credito di 40 milioni volto a finanziare un'ulteriore campagna di marketing per il periodo 2020-2022 che ha l'obiettivo di stimolare la domanda e promuovere l'offerta nelle varie regioni del Paese (soprattutto in quelle meno popolari).
Affitti: 50 milioni
Altra divergenza tra le due Camere: il Consiglio degli Stati ha deciso di destinare un credito di 50 milioni di franchi in favore degli affitti. Tale credito dipende da una mozione della sua commissione dell'economia che vuole venir in aiuto alle piccole imprese e agli indipendenti che non riescono a pagare le loro pigioni. Il Nazionale, seguendo la sua maggioranza commissionale, invece ha bocciato tale proposta con 107 voti contro 83.
Protezione civile: 23,4 milioni
Per l'impiego della protezione civile, gli Stati - al pari del Nazionale - hanno liberato 23,4 milioni. Ciò corrisponde a 840 mila giorni di servizio a 27,50 franchi cadauno.
Il dossier ritorna domani al Consiglio degli Stati.