Il settore della gastronomia vuole regole chiare e chiede una miglior copertura in caso di futura pandemia.
Gastrosuisse vuole porre rimedio a una legge sulle epidemie «lacunosa». Massimo Suter: «Poche volte la fiducia nelle nostre istituzioni è stata così bassa come lo è oggi».
BERNA - La situazione in cui versa la ristorazione svizzera non è più sostenibile: non si può andare avanti così. È con grande rabbia e preoccupazione, ma anche un pizzico di rassegnazione, che i vertici del settore della ristorazione hanno preso la parola questa mattina a Berna. E lo hanno fatto per «un annuncio importante»: GastroSuisse ha deciso di lanciare un'iniziativa popolare volta a ottenere risarcimenti sufficienti in caso di una futura crisi epidemica.
Indennizzi del tutto inadeguati - «Siamo nel bel mezzo di una pandemia - ha ammesso Alois Gmür, consigliere nazionale e presidente dell’intergruppo parlamentare hôtellerie e ristorazione - ma le nostre riserve stanno calando mese dopo mese. Gli indennizzi sono del tutto inadeguati e costringere gli esercizi pubblici a restare chiusi non può più essere una soluzione, ma è un ulteriore problema. Una crisi per l'intero settore a questo punto è inevitabile». Un settore, quello della gastronomia, che garantisce oltre 200mila posti di lavoro, ma che il Governo «ha deciso di sacrificare», secondo Gmür.
«La politica ha fallito» - Il presidente di GastroSuisse Casimir Platzer è poi entrato nel dettaglio dell'iniziativa, il cui testo deve comunque ancora essere redatto. «Le compensazioni vengono pagate troppo lentamente. In Canton Turgovia, ad esempio, vengono erogati solo prestiti senza interessi. Non esistono aiuti a fondo perso. Le aziende sono quindi costrette a indebitarsi. Non è giusto». Per il presidente di GastroSuisse, tutto il quadro normativo è poco chiaro: ad esempio non è sempre possibile sapere quali somme possono aspettarsi gli imprenditori. «I politici svizzeri non sono riusciti a fornire un sostegno finanziario adeguato», ha ammonito Platzer.
Imparare dagli errori - «Abbiamo bisogno di aiuti semplici», ha proseguito Platzer. Il lavoro a orario ridotto per un lungo periodo, ad esempio, è giudicato «molto stressante» per i dipendenti. Questi ricevono l'80% del loro stipendio e devono inoltre rinunciare alle mance, che spesso sono più di un semplice "bonus". Non vi è stato alcun sostegno al settore come una riduzione dell'IVA, come accaduto in Germania e Austria. «Gli errori commessi non devono essere ripetuti. La compensazione per le aziende, ancora oggi, non è chiara» Ecco perché è stata lanciata l'iniziativa popolare. «Con l'iniziativa vogliamo ottenere un quadro normativo chiaro. Abbiamo bisogno di chiarezza», ha concluso Platzer.
Le richieste - Poiché non esiste nella legge sulle epidemie alcun diritto a un indennizzo per le strutture toccate, Gastrosuisse ha deciso di porre rimedio a questa lacuna. In caso di una futura pandemia, bisogna quindi fare in modo di elaborare una base legale solida affinché siano previsti risarcimenti adeguati, che al momento coprono appena la metà dei costi fissi e giungono in ritardo ai destinatari, nonché precisare il diritto alla riduzione del tempo di lavoro e all'Indennità per perdita di guadagno.
«Messi con le spalle al muro» - Dopo il presidente è intervenuto anche il suo vice, Massimo Suter. «I ristoranti stanno facendo moltissimo per la salute della nostra popolazione. Stanno facendo un sacrificio speciale. Tuttavia, non vengono adeguatamente compensati. Molti, con i contributi che ricevono, non riescono nemmeno a coprire i loro costi fissi e questo inadeguato risarcimento ha messo le aziende con le spalle al muro».
Frustrazione e rabbia - «Le persone si sentono abbandonate. Questo crea frustrazione e rabbia. Poche volte la fiducia nelle nostre istituzioni è stata così bassa come lo è oggi», ha aggiunto Suter. L'iniziativa popolare è quindi «necessaria» anche per il Consiglio federale. Perché se le persone colpite vengono compensate in modo migliore, il livello di accettazione delle misure emanante dal Consiglio federale sarà maggiore.
Alla conferenza stampa erano presenti Alois Gmür, consigliere nazionale PDC e presidente del gruppo interparlamentare hôtellerie e ristorazione, Casimir Platzer, presidente di GastroSuisse Massimo Suter, vice-presidente di GastroSuisse e presidente di GastroTicino, e Daniel Borner, direttore di GastroSuisse.