Verranno indirizzate alle Camere federali e spaziano dalla parità salariale alla protezione dalla violenza.
BERNA - Si è conclusa oggi la Sessione delle donne, la seconda nella storia della Svizzera dopo quella del 1991. Nei due giorni di lavori le 246 partecipanti hanno discusso 77 questioni avanzate da otto commissioni e, al termine, varato 23 petizioni indirizzate alle Camere federali.
Queste spaziano dalla parità dei diritti in ambito lavorativo - inclusi parità salariale, tassazione individuale, congedi parentali e fondi per il finanziamento dell'infrastruttura per la custodia extrafamigliare dei bambini - e nella terza età, a un maggiore riconoscimento del lavoro di custodia dei figli, una migliore protezione delle donne dalla violenza - inclusa la revisione del diritto penale sessuale, ancorando il principio del consenso in modo da proteggere meglio le donne da stupri, e nuove campagne di prevenzione -, alla revisione del diritto matrimoniale e successorio per le contadine, al diritto di voto per gli stranieri, a un programma contro la discriminazione nel settore della sanità così come alla promozione delle donne e alla parità di diritti in ambito accademico e nei mestieri in campo scientifico, matematico, informatico e tecnico.
Le richieste mostrano soluzioni per le esigenze politiche più importanti e urgenti per le donne in Svizzera e hanno il potenziale di influenzare profondamente nei prossimi anni non solo la politica di equiparazione dei sessi, ma anche quelle relative al mercato del lavoro, delle assicurazioni sociali, della sanità, della sicurezza e della scienza, afferma Alliance F, l'organismo che riunisce le organizzazioni femminili elvetiche, in una nota diramata al termine dei lavori.
Durante la Sessione sono stati tenuti una cinquantina di discorsi, tra cui quelli delle consigliere federali Karin Keller-Sutter, Simonetta Sommaruga e Viola Amherd. Oggi Brigitte Häberli-Koller (Alleanza del Centro/TG), vicepresidente del Consiglio degli Stati, ha dichiarato che «vi saranno temi femminili fintanto che non sarà raggiunta la parità di diritti uomo-donna». Sono stati compiuti progressi "ma la lista delle disparità non è ancora finita».
Ha quindi lanciato un appello alle presenti a portare avanti il loro impegno anche dopo la fine della Sessione delle donne: «Candidatevi a un seggio al Consiglio degli Stati, al Consiglio nazionale, al Gran Consiglio, al Consiglio comunale... Se volete avere una voce in capitolo dovete impegnarvi».