Per Thierry Burkart Berna dovrà discutere alcune «contropartite» con Bruxelles.
Tra di esse troviamo l'accesso della Svizzera al mercato interno europeo e al programma di ricerca "Horizon".
BERNA - Contributi regolari della Svizzera all'Unione europea (UE) non sono un tabù per il presidente del PLR Thierry Burkart. Lo ha affermato oggi alla radio SRF, aggiungendo però che dovrebbero avvenire a chiare condizioni.
Sarebbero a suo avviso discutibili quale contropartita all'accesso della Svizzera al mercato interno dell'UE e al programma di ricerca "Horizon". Dovrebbero essere parte di un pacchetto negoziale più ampio, in cui la Confederazione guadagnerebbe qualcosa in settori importanti per lei.
La Confederazione ha sempre escluso un impegno formale in favore tali contributi e considera il miliardo di coesione come un sostegno volontario per ridurre le disparità economiche e sociali tra i paesi europei.
Di sicuro il versamento di contributi regolari non è qualcosa che metteremmo sul tavolo di nostra iniziativa, ha aggiunto il presidente del PLR, che però non li escluderebbe. «È chiaro che dobbiamo dare qualcosa da qualche parte», ha rilevato Burkart, aggiungendo però che l'equilibrio deve essere giusto. Egli ha poi ribadito il sostegno del suo partito alla via bilaterale.