La richiesta arriva dalla Gioventù socialista: «La Svizzera non deve camminare sui cadaveri»
BERNA - I giovani socialisti svizzeri chiedono alla Federazione elvetica di calcio e alla Nazionale di boicottare i mondiali nel Qatar, malgrado la qualificazione ottenuta ieri sul campo. A loro avviso i canali televisivi devono inoltre evitare di trasmettere le partite. La Svizzera non deve camminare sui cadaveri, viene affermato.
«Il Qatar ha una delle più orribili legislazioni anti-queer del mondo, con l'omosessualità punibile con la morte», argomenta la Gioventù socialista (GISO) in un comunicato odierno. «Inoltre più di 6500 persone sono morte finora nella costruzione degli stadi per la Coppa del Mondo».
I lavoratori - si legge nella nota - «hanno dovuto vivere in condizioni di lavoro disumane, che devono essere descritte come schiavitù moderna». La leadership politica del Qatar e la FIFA hanno quindi accettato e imposto migliaia di morti per ospitare il grande evento. Nonostante «tutta la comprensibile gioia per la qualificazione della Nazionale» GISO auspica quindi il boicottaggio del torneo. «La leadership politica è letteralmente pronta a camminare sui cadaveri: la Svizzera non deve farlo», afferma la presidente Ronja Jansen, citata nel comunicato.
Secondo la sezione giovanile del PS occorre fermare la commercializzazione del calcio, uno sport che era in origine della classe operaia. GISO si dice anche consapevole che le condizioni in Qatar sono solo un sintomo di un sistema che mette il profitto al di sopra delle persone. «Un boicottaggio della Coppa del Mondo sarebbe un primo passo verso un pianeta che non si costruisce sui cadaveri e permetterebbe al paese dove ha sede la FIFA di mandare un segnale che sia sentito a livello internazionale», sostiene Jansen.
I delegati di GISO si erano già espressi in giugno sul boicottaggio della manifestazione sportiva in Qatar, ma la qualificazione diretta ottenuta ieri dalla Nazionale dà naturalmente nuova linfa alla rivendicazione.