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CAMERE FEDERALINessuna discussione sul futuro delle donne afghane

19.12.23 - 10:38
Il tema sarà rinviato alla commissione competente
AFP
Fonte ATS
Nessuna discussione sul futuro delle donne afghane
Il tema sarà rinviato alla commissione competente

BERNA - È terminata dopo alcuni minuti al Consiglio nazionale la discussione sul futuro delle donne afghane rifugiate in Svizzera. La Camera del popolo ha infatti accettato con 98 voti contro 86 e 5 astenuti una mozione di Gerhard Pfister (Centro-ZG) che ha chiesto di rinviare il tema alla commissione competente. L'UDC e il PLR non volevano la nuova prassi decisa dal Consiglio federale, che ha allentato la procedura di richiesta d'asilo.

Dallo scorso luglio, le donne e le ragazze afghane che vivono legalmente in Svizzera da tempo, di solito con un'ammissione provvisoria, possono richiedere lo statuto di rifugiato presentando una nuova domanda d'asilo. La consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider aveva sostenuto che questo cambiamento è giustificato dal peggioramento delle condizioni delle donne in seguito alla presa di potere dei Talebani.

Una situazione che non piaceva né all'UDC né al PLR, che hanno depositato due mozioni con le quali volevano il ritorno alla prassi precedente. In particolare, l'UDC aveva chiesto e ottenuto una sessione straordinaria per discutere la questione al Nazionale.

Secondo il democentrista Gregor Rutz (UDC/ZH), che voleva annullare la modifica della prassi, si corre il rischio che ciò incentivi gli arrivi dall'Afghanistan e dai suoi Stati limitrofi.

Ma - come detto - oggi il plenum non ha discusso la mozione del deputato UDC e non c'è stata quindi alcuna sessione straordinaria sul tema. Il presidente dell'Alleanza del Centro ha presentato una mozione d'ordine per rinviare il dossier alla commissione competente al fine di discuterne in maniera approfondita.

Secondo Pfister, «l'argomento è importante. La commissione deve avere il tempo di esaminarlo, cosa che non ha ancora fatto. Soprattutto perché il Dipartimento federale di giustizia e polizia ha ora un nuovo capo», ha argomentato il consigliere nazionale zughese. Il nuovo consigliere federale Beat Jans, si occuperà di questo dossier a gennaio e dovrebbe poter esprimere il suo parere in merito.

Inoltre, sempre secondo Pfister, una recente decisione del Tribunale amministrativo federale (TAF) ha sostenuto la nuova prassi in materia della Segreteria di Stato della migrazione (SEM). A nulla sono valsi i tentativi dello stesso Rutz di convincere il plenum a trattare comunque il suo testo e di revocare le agevolazioni concesse alle donne afghane in cerca di un approdo sicuro.

Domani la Camera dei cantoni dovrebbe discutere di un testo simile a quello di Rutz, inoltrato dall'ex "senatore" Philippe Bauer (PLR/NE). A meno che anche la Camera dei cantoni decida di rinviare nuovamente il dossier alla competente commissione.

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