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BERNALe linee direttrici del mandato negoziale con l'Ue

08.03.24 - 16:09
Ecco i contenuti dopo la consultazione con le parti interessate.
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Fonte ats
Le linee direttrici del mandato negoziale con l'Ue
Ecco i contenuti dopo la consultazione con le parti interessate.

BERNA - Il Consiglio federale ha adottato oggi il mandato negoziale con l'Ue: questo il contenuto dopo la consultazione con le parti interessate.

ELEMENTI ISTITUZIONALI: la Svizzera intende includere "elementi istituzionali" in tutti gli accordi esistenti e futuri, al fine di garantire un'interpretazione "omogenea" della legge. Gli accordi devono preservare il funzionamento delle istituzioni elvetiche, in particolare la democrazia diretta, il federalismo e l'indipendenza del Paese. Berna intende mantenere le eccezioni esistenti negli accordi.

Questo sistema prevede un modello a "due pilastri" per l'interpretazione, l'applicazione e la sorveglianza degli accordi: le autorità di ciascuna parte saranno responsabili dei rispettivi territori. In particolare, il Tribunale federale sarà responsabile dell'interpretazione del diritto svizzero e la Corte di giustizia dell'UE (CGUE) dell'interpretazione del diritto europeo.

La Confederazione intende monitorare e aggiornare gli accordi su base regolare (acquisizione dinamica), a condizione che sia in grado di partecipare agli sviluppi del diritto comunitario che la riguardano, che le sue procedure siano rispettate e che gli sviluppi non rientrino nell'ambito di un'eccezione. La Svizzera intende aggiornare gli accordi esistenti se ciò è nel suo interesse.

In caso di controversia, la Svizzera e l'UE dovranno sottoporre la questione a un comitato misto, che potrà poi rivolgersi a un tribunale arbitrale paritario. A determinate condizioni, quest'ultimo dovrà chiedere un'interpretazione alla CGUE, che sarà vincolante. In tutti i casi, tuttavia, la decisione spetterà al tribunale arbitrale. Questo tribunale potrà autorizzare una parte ad adottare misure di compensazione qualora ritenga che una decisione non sia stata rispettata.

Per quanto riguarda la partecipazione della Svizzera al mercato unico dell'UE, il Consiglio federale ha specificato che le misure di compensazione in caso di rifiuto della Confederazione di adottare una specifica evoluzione del diritto europeo saranno possibili solo dopo una decisione del tribunale arbitrale, tenendo conto anche della proporzionalità.

ELETTRICITÀ: la Svizzera vuole concludere un accordo sull'elettricità che le consenta di partecipare al mercato elettrico europeo. L'intesa dovrebbe promuovere il commercio di corrente e contribuire alla sicurezza dell'approvvigionamento e alla stabilità della rete. Berna punta a una partecipazione senza ostacoli.

La Confederazione dovrebbe essere coinvolta nella cooperazione per la prevenzione e la gestione delle crisi. Dovrebbe essere in grado di creare le riserve necessarie per mantenere la propria sicurezza di approvvigionamento, ad esempio centrali di riserva o riserve idroelettriche.

L'accordo deve prevedere misure di accompagnamento a tutela dei consumatori. I consumatori devono avere la possibilità di scegliere se rimanere o tornare all'approvvigionamento di base regolamentato.

L'accordo dovrà inoltre prevedere un'adeguata protezione dei principali aiuti di Stato concessi dalla Svizzera nel settore elettrico, in particolare per la produzione di energia rinnovabile, e tenere conto della sovranità cantonale.

D'altro canto, non dovrà contenere alcuna integrazione aggiuntiva del diritto ambientale dell'UE, né obiettivi "irrealistici" per lo sviluppo delle energie rinnovabili. Le scadenze per l'attuazione devono essere sufficientemente lunghe.

SICUREZZA ALIMENTARE: la Svizzera vuole estendere l'accordo sull'agricoltura all'intera catena alimentare. L'obiettivo è rafforzare la protezione dei consumatori e migliorare l'accesso al mercato. Tuttavia, l'armonizzazione delle politiche agricole rimane fuori discussione. Saranno previste eccezioni per evitare una riduzione degli standard svizzeri, in particolare nei settori del benessere degli animali e delle nuove tecnologie.

La Svizzera intende partecipare alla rete di allerta e cooperazione dell'UE. Contribuirà inoltre con un importo "adeguato" al suo bilancio e a quello dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare.

Il Consiglio federale ha specificato che le tariffe doganali saranno mantenute, compresi i contingenti tariffari e il loro metodo di gestione. La sovranità della Svizzera in materia di politica agricola rimane inalterata

SALUTE: Berna vuole formalizzare la sua cooperazione con Bruxelles nel campo della salute attraverso un accordo. L'accordo dovrebbe prevedere la partecipazione della Svizzera ai meccanismi e alle reti dell'UE nel campo della sicurezza sanitaria, al Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie e al programma sanitario pluriennale dell'UE, anche attraverso un contributo finanziario.

Entrambe le parti possono estendere la loro cooperazione ad altre aree in futuro, se ciò è nell'interesse di entrambe (clausola evolutiva). Tuttavia, l'accordo non si applicherà al tabacco o alle sostanze di origine umana. Il contributo finanziario non potrà superare i 50 milioni di franchi svizzeri, compresi i costi del personale.

PROGRAMMI EUROPEI: un quadro giuridico deve consentire alla Svizzera di partecipare ai programmi europei, in particolare nei settori della ricerca e dell'innovazione, dell'istruzione, della formazione, della gioventù, dello sport e della cultura. In particolare, deve prevedere la partecipazione della Svizzera al pacchetto Horizon 2021-2027 e a Erasmus+ 2021-2027. L'associazione con il pacchetto Horizon sarà ancorata sotto forma di uno o più protocolli.

DIALOGO POLITICO: sarà istituito un dialogo politico a livello ministeriale.

LIBERA CIRCOLAZIONE: la Svizzera vuole aggiornare il suo accordo sulla libera circolazione delle persone adottando la direttiva europea del 2004. Tuttavia, prevede delle eccezioni per limitare le conseguenze sui sistemi sociali, per poter espellere i "criminali stranieri" e per salvaguardare le forme di registrazione per i soggiorni di breve durata a fini economici.

In particolare, la Confederazione intende limitare l'acquisizione del diritto di residenza permanente alle persone economicamente attive e non completamente dipendenti dall'assistenza sociale. Chiede inoltre una scadenza per l'introduzione di una carta d'identità biometrica per viaggiare all'interno dell'UE.

PROTEZIONE DEI SALARI: la Svizzera intende tutelare i salari e le condizioni di lavoro dei lavoratori distaccati e non esporre le aziende alla concorrenza sleale. Intende continuare ad applicare il principio della "parità di retribuzione a parità di lavoro nello stesso luogo" per i lavoratori distaccati e per quanto riguarda i costi. Il rispetto delle condizioni salariali e lavorative deve continuare a essere monitorato da commissioni paritetiche di sindacati e datori di lavoro ("dual monitoring").

Le eccezioni devono garantire che si tenga conto delle caratteristiche specifiche della Svizzera, come il periodo di notifica per le aziende estere che desiderano fornire servizi nella Confederazione, l'obbligo di depositare una garanzia finanziaria e l'obbligo di documentare il lavoro dei lavoratori autonomi.

Infine, è prevista una clausola di non regressione per evitare che future modifiche del diritto europeo indeboliscano il livello di protezione dei lavoratori distaccati.

PORTALE EURES: la Svizzera vuole continuare a partecipare al portale EURES per la mobilità professionale nell'area UE/AELS. Vuole che questa partecipazione sia compatibile, in particolare, con l'obbligo di pubblicizzare prima le offerte di lavoro in Svizzera.

PERMESSI DI SOGGIORNO: la Svizzera si dichiara disposta a concedere a tutti i cittadini dell'UE permessi di soggiorno a lungo termine, riservando loro lo stesso trattamento se hanno vissuto in Svizzera per almeno cinque anni. Tuttavia, vuole mantenere i criteri di integrazione.

TRASPORTI TERRESTRI: la Svizzera è favorevole a un'apertura controllata del trasporto ferroviario internazionale di passeggeri. Tuttavia, vuole garantire il riconoscimento delle sue caratteristiche specifiche in termini di trasporto terrestre, in particolare l'integrazione tariffale e l'orario cadenzato, nonché il principio del trasferimento dalla strada alla ferrovia.

Il Consiglio federale intende inoltre mantenere il modello di cooperazione e la prerogativa della Svizzera di assegnare le linee ferroviarie sul proprio territorio. L'apertura controllata del trasporto ferroviario internazionale non deve influire sulla qualità del trasporto pubblico nella Confederazione.

AIUTI DI STATO: nuove regole sugli aiuti di Stato, "in linea di principio equivalenti" a quelle dell'UE, saranno incluse negli accordi sul trasporto terrestre e aereo e in quelli futuri, in particolare quello sull'elettricità. La Svizzera chiede soluzioni o periodi transitori e un meccanismo per garantire che i suoi interessi essenziali siano presi in considerazione.

Le regole rispetteranno la divisione delle competenze tra Confederazione e Cantoni e la separazione dei poteri. In conformità con il modello a due pilastri, la Svizzera disporrà di procedure di vigilanza proprie.

CONTRIBUTO SVIZZERO: sarà istituito un meccanismo giuridicamente vincolante per un contributo di coesione regolare della Svizzera ad alcuni Stati membri dell'UE. Si dovrà tenere conto di "importanti sfide comuni" come la migrazione. Dovrà essere definito un nuovo contributo di solidarietà per il periodo compreso tra il 2024 e l'entrata in vigore del futuro meccanismo.

SISTEMI INFORMATIVI: la Svizzera contribuirà ai costi futuri rilevanti per lo sviluppo, il funzionamento e la manutenzione dei sistemi informazione dell'UE a cui avrà accesso.

MERCATI FINANZIARI: anche se non fa parte dei negoziati, la Svizzera intende riprendere al più presto il dialogo regolare sulla regolamentazione dei mercati finanziari. Nell'ambito di questo dialogo, Berna affronterà il tema delle attività transfrontaliere, in particolare la gestione degli attivi e l'approccio specifico per le istituzioni, nonché l'equivalenza.

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