Più 4,9% di arrivi nel 2016, mentre la Svizzera segna un -0,3% nei pernottamenti. «La campagna marketing per la galleria di base ci ha portato grande visibilità», spiega il direttore di Ticino Turismo
BELLINZONA - Molto ha fatto la neve, che quest'inverno ha latitato. Non è un caso, poi, se il maggior numero di turisti si è registrato in estate, qui in Ticino. Il Cantone con il tasso di crescita percentuale più elevato della Svizzera, nel 2016, prima del Lago Lemano e del Bernese: 1.090.383 arrivi nel 2016, 2.280.339 pernottamenti, pari a un +4,9% e un +4,6% rispetto al 2015.
Un solo, piccolo neo - Eccola, la nota dolente di questa bella ostentazione di numeri e felicità: il risultato pessimo dell'anno immediatamente precedente. L'incremento di circa 100mila pernottamenti non va celebrato privi di buon senso critico. È da raffrontare, per essere sinceri e obiettivi, con il saldo negativo del 2015, quando se ne contarono 133mila in meno (-5,7%). Dai tempi d'oro si è dunque ancora ben lontani; ma, in un quadro complessivamente negativo per la Confederazione tutta, certo non fa peccato vantare dati in netta controtendenza.
Solo il Mendrisiotto va male - A livello nazionale, infatti, la flessione si attesta sullo 0,3%, complice le temperature sopra la media che hanno condizionato la stagione sciistica, così come la domanda al ribasso da parte della clientela estera. In Ticino, è andata male invece solo nel Mendrisiotto e Basso Ceresio, con 109.682 presenze e un -5,5%: decrementi ampiamente compensati da Lago Maggiore e Valli (1.076.886 pernottamenti, + 7,9%) come da Bellinzona e Alto Ticino (171.293 e 3,1%) e Luganese (931.478 e +2,6%).
O low cost, o cinque stelle - A trainare il settore è una dicotomia marcata nella scelta del soggiorno. O si va sull'hotel di lusso, +5,6% nei 5 stelle con 215.162 pernottamenti, o ci si orienta al ribasso: gli alloggi fino a 2 stelle sono cresciuti del 7,6% (-15% fra 2011 e 2015), per un complessivo di 685.789. Percentuali che la dicono lunga anche sulla tipologia di clientela, in prevalenza elvetica (62,8%).
Tornano i tedeschi - Chi non bada al risparmio; chi, invece, deve fare i conti con la crisi e il cambio euro-franco. Anche per questo si è assistito a un tracollo del turismo italiano, in calo del 6,7% dopo il -10,9 già registrato l'anno prima; in ripresa, invece, quello tedesco, +10,3% di pernottamenti. In ribasso anche i cinesi, per ragioni per lo più legate alle nuove e complicate modalità di richiesta del visto in patria: il -7,3%, in fondo, era quasi prevedibile. Non altrettando si può dire dei Paesi Bassi, dove si riscontra il gradimento più elevato, +13,4%.
Finalmente i primi frutti - Come si è arrivati a beneficiare di tale predilezione, da un anno con l'altro? Per il direttore di Ticino Turismo Elia Frapolli, grazie a una serie di iniziative messe in campo in passato che avevano solo bisogno di tempo per portare i primi frutti. «Il settore sta vivendo un processo di profonda trasformazione strutturale. Una rinnovata voglia di investire da parte del settore alberghiero stanno ad indicare che il turismo ticinese sta mutando e in forma assai radicale».
Benedetta AlpTransit - Ma c'è anche, o soprattutto, da benedire AlpTransit, che ha fatto una grossa pubblicità al Cantone. «La campagna marketing in vista dell’apertura della galleria di base ci ha permesso di generare una grande visibilità. Questa campagna raggiungerà il culmine proprio quest’anno, con attività promozionali importanti quali Ticino Ticket, l’Azione Raiffeisen con sconti negli alberghi o il progetto On Board Concierge Service».
Ma resta ancora molto da fare - Si è raggiunto il massimo che si poteva avere e sperare? Non ancora, giura Frapolli. Da qui, il monito: «Questi segnali incoraggianti non devono farci sedere sugli allori - mette in guardia - I problemi del turismo ticinese sono profondi, direi strutturali. Non dobbiamo dimenticarci che fino a qualche anno fa i pernottamenti alberghieri erano in calo oppure stagnanti. Il buon andamento del 2016 e lo spirito di unione che ha determinato la nascita di grandi progetti siano da sprone a continuare in questa direzione».