Il Municipio chiede maggior coinvolgimento esprimendo «assoluta contrarietà» all'idea paventata dalle FFS. Che replicano: «Nulla è stato ancora deciso»
BELLINZONA - L'idea delle FFS di vagliare l'introduzione di una o due nuove corse giornaliere ad alta velocità fra Zurigo e Milano con fermate a Lugano e Como non piace al Municipio di Bellinzona. «Prendiamo conoscenza, senza alcun coinvolgimento preventivo, del comunicato stampa odierno delle Ferrovie federali svizzere relativo al miglioramento dell’offerta lungo l’asse nord-sud con l’apertura della Galleria di base del Monte Ceneri nel 2020», precisa lo stesso Municipio esprimendo «assoluta contrarietà al fatto che il nuovo collegamento non fermerebbe a Bellinzona».
Quindi afferma da subito che si «opporrà ad un orario nazionale che preveda il passaggio di treni passeggeri senza fermata a Bellinzona».
«Oltre ad essere la Capitale del Cantone e, a seguito della recente aggregazione, una nuova Città di 42’000 abitanti, gli importanti progetti e investimenti in atto, alcuni anche di concerto con le medesime FFS, vanno nella direzione di sfruttare appieno il potenziale dalla nuova trasversale ferroviaria alpina che vede in Bellinzona la prima fermata a sud delle Alpi e, nel caso dei collegamenti fra Zurigo e Milano, anche importante crocevia per servire pure la regione del Locarnese», sottolinea ancora il Municipio che si aspetta piuttosto di essere coinvolto nelle future discussioni in merito a simili ipotesi.
«Non è ancora deciso nulla» - Pronta la replica delle FFS che ci tengono a rassicurare la Capitale: «Questa - sottolinea il portavoce Patrick Walser - non è ancora la decisione definitiva, che andrà piuttosto discussa con le autorità politiche».
Il progetto, insomma, seppur sembra certo che si concretizzerà, non è ancora definito: «È una visione che abbiamo portato e presentato oggi, ma siamo aperti alla discussione».
Una cosa sembra evidente, e la conferma anche il portavoce: «Queste nuove corse o fermeranno a Bellinzona o a Lugano». Insomma, qualcuno pare che debba rimanere scontento. Ma Walser precisa: «Non viene tolto nulla al servizio esistente, bisogna vedere questi treni veloci come un qualcosa in più, che arricchisce la nostra offerta».