L’Ufficio federale dell’aviazione civile ha autorizzato il trasporto di campioni di laboratorio anche in caso di cattivo tempo
LUGANO - Da ormai oltre un anno, il drone della Posta vola tra i due ospedali di Lugano. A oggi ha trasportato 2100 volte campioni di laboratorio tra l’Ospedale Civico e l’Ospedale Italiano. E sempre più velocemente: se prima per il tragitto impiegava più di 5 minuti, oggi sono solo 2,47 minuti. «Il drone è entrato a far parte della nostra quotidianità», afferma Luca Jelmoni, direttore di entrambi gli ospedali, ricordando pure che si sta pensando di espandere questo servizio fino al laboratorio dell’Istituto cantonale di patologia di Locarno.
Quando pioveva si doveva però ripiegare su un taxi, mentre ora l’Ufficio federale dell’aviazione civile ha autorizzato il volo anche in caso di pioggia, perché il drone soddisfa tutti i requisiti in fatto di sicurezza.
Urs Holderegger dell’Ufficio federale dell’aviazione civile (UFAC) spiega perché si è resa necessaria un’autorizzazione speciale per fare volare il drone con cattive condizioni atmosferiche. «Un drone guidato da un pilota senza contatto visivo diretto, su un luogo popolato rappresenta un certo rischio sia per gli altri aeromobili sia per le persone e gli impianti a terra e necessita quindi di un’autorizzazione speciale dell’UFAC. Per eliminare tali rischi, l’UFAC ha sviluppato un processo di autorizzazione chiamato SORA. Questo approccio basato sul rischio valuta sia la tecnologica del drone sia il suo effettivo funzionamento e l’ambiente nel quale vola. In base al rischio, il gestore dovrà soddisfare ulteriori misure di sicurezza, per ottenere la necessaria autorizzazione».