Ma rallenta il collegamento superveloce tra Milano e Zurigo
BELLINZONA - Treni sovraffollati che per questioni di sicurezza non possono percorrere il tunnel di base del San Gottardo? È successo più volte all’inizio dello scorso ottobre, quando numerosi viaggiatori d’oltralpe hanno deciso di affidarsi alla ferrovia per passare le vacanze autunnali al sud. Ed episodi analoghi si erano verificati anche in precedenza. In tutti i casi, diversi passeggeri sono stati invitati a scendere dal treno per permettere il proseguimento del viaggio.
Ma a partire dalla fine del prossimo anno la situazione potrebbe cambiare: con l’apertura della galleria di base del Ceneri, prevista per dicembre 2020, i treni bipiano potranno raggiungere anche le destinazioni ticinesi. E in questo modo le FFS avranno la possibilità di aumentare notevolmente la capacità sull’asse del San Gottardo, in particolare nei giorni di punta. Lo fa sapere un portavoce su richiesta di 20 Minuten.
Più lenti tra Milano e Zurigo - Nel frattempo viene invece rimandata l’introduzione del collegamento ferroviario superveloce tra Milano e Zurigo, che avrebbe dovuto essere introdotto con la messa in esercizio del tunnel di base del Ceneri. Si parlava di un tempo di percorrenza di due ore e quarantacinque minuti. Ma ora le FFS non ne vogliono più sapere: per ora si punta infatti tutto sull’affidabilità.
Insomma, il superveloce - che in un primo tempo era addirritura previsto a partire da dicembre 2018 - si dovrà ancora aspettare. Con l’apertura della nuova galleria, tra Zurigo e Milano ci vorranno quindi inizialmente tre ore e diciassette minuti. Dalla fine del 2022 le FFS intendono poi arrivare a un tempo di percorrenza di tre ore e due minuti. «In questo modo FFS e Trenitalia garantiscono l’affidabilità del traffico transfrontaliero» afferma il CEO FFS Andreas Meyer.
Le polemiche - Quando nell’estate del 2017 era stata annunciata l’idea del superveloce tra Milano e Zurigo, non erano mancate le polemiche. Allora si parlava di un collegamento rapido con fermate a Como e Lugano, ma non a Bellinzona. Il Municipio di quest’ultima località si era detto contrariato e aveva anticipato che si sarebbe opposto «a un orario nazionale che preveda il passaggio di treni passeggeri senza fermata a Bellinzona».