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CANTONE«Abbandonare Läderach? Una scelta che pagherà»

30.01.20 - 20:20
Secondo l'esperto la mossa di Swiss potrebbe essere tattica: «Ne guadagna in reputazione. E in caso di futuri problemi questa scelta pagherà»
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«Abbandonare Läderach? Una scelta che pagherà»
Secondo l'esperto la mossa di Swiss potrebbe essere tattica: «Ne guadagna in reputazione. E in caso di futuri problemi questa scelta pagherà»

LUGANO - Cosa c’è davvero dietro la scelta di Swiss di terminare la collaborazione con Läderach? Le dichiarazioni contro aborto e matrimoni omosessuali dell’azienda glaronese hanno toccato nell’intimo la compagnia aerea o si è trattato piuttosto di una mossa di marketing? E quanto questa scelta inciderà sulle entrate del noto produttore di cioccolata?

«Basta non sbagliare due volte» - «Un’azienda con una buona reputazione non rischia molto se incappa in uno scivolone come quello di Läderach», spiega il professor Francesco Lurati, che all’USI si occupa proprio di marketing e comunicazione aziendale. «Ovvio - sottolinea -, non lo deve fare una seconda volta». 

Il caso Barilla - Secondo Lurati, prendere posizione su certe tematiche, oggi, mette inevitabilmente sotto i riflettori: «Più il brand è conosciuto, più rilevanti saranno le reazioni. Penso al caso Barilla di qualche anno fa e allo scandalo che derivò da dichiarazioni a favore della famiglia tradizionale. Il giorno dopo, la notizia era l’apertura di tutti i tg americani. Eppure quanto accaduto non ha avuto un vero impatto sulla cifra d’affari dell’azienda. Certo c’è stato un piccolo calo d’entrate nel breve termine, ma niente di davvero importante». 

Nel caso di Barilla, però, c’era stato un significativo dietrofront da parte dell’azienda: «In quel caso tutta la macchina del management si mise in moto per rivedere la sua posizione sull’argomento. Ci furono packaging arcobaleno e tutta una serie di mosse a livello di comunicazione utili a ripulire l’immagine dell’azienda». 

Una mossa tattica - Per Lurati, quindi, la decisione della compagnia aerea è stata tattica: «Swiss è un brand globale il cui pubblico è fondamentalmente cosmopolita. Avere “in pancia” un partner che si lascia scappare dichiarazioni di questo tipo può essere controproducente. E se nel breve periodo può non avere ripercussioni rilevanti, può diventare un problema in futuro, specie dovessero insorgere problemi legati a discriminazioni di genere. In quel caso si riattiverebbe l'episodio Läderach».

Quella di Swiss, insomma, potrebbe essere una semplice una mossa d’immagine: «Così facendo ha immagazzinato un capitale reputazionale che potrà spendere in situazioni future. Questa scelta gli farà perdere clienti nel breve tempo? Di sicuro ne avrà un guadagno maggiore nel lungo termine».

Il professore porta ad esempio il caso dell’ex quarterback dei San Francisco, Colin Kaepernick e del suo sponsor Nike: «La sua pubblica protesta contro Trump, quindi contro il bigottismo americano, fu stigmatizzata a tal punto dalla National Football League che non ebbe più un contratto. Nike però scelse di difenderlo. La prima reazione? I sostenitori del presidente americano iniziarono a bruciare le scarpe del noto marchio sportivo. Questo nel breve termine. Nel lungo termine Nike ha aumentato la sua cifra d’affari. Insomma, il prendere posizione ha ripagato».

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COMMENTI
 

Zico 4 anni fa su tio
...La collaborazione di Swiss con Läderach durava da un decennio. Le scatole di praliné dell’azienda glaronese venivano offerti quale omaggio a determinati passeggeri...., questa invece non è discriminazione

MIM 4 anni fa su tio
Chi di voi sapeva questa informazione su Läderach? Credo praticamente nessuno. Una ditta svizzera. Swiss ha agito, secondo me, per motivi economici. Va da se che se la votazione del prossimo week-end passasse (come credo) Swiss sarebbe denunciabile, così come tutti quelli che usano il termine "omofobo". E' un mondo strano, davvero strano.

curzio 4 anni fa su tio
Risposta a MIM
"...Chi di voi sapeva questa informazione su Läderach? ..." Praticamente tutti quelli che leggono anche i giornali nazionali (NZZ, BLZ, BZ ecc). Certo, a chi legge il bollettino parrocchiale la notizia sarà sfuggita. In ogni caso, Swiss è libera di scegliere i propri fornitori e se preferisce non rifornirsi da un fondamentalista evangelico, ha tutto il diritto di rivolgersi ad altri produttori.

miba 4 anni fa su tio
Se vogliono fare marketing dovrebbero allora cambiare il nome della società: da Swiss a Gay Airlines...

curzio 4 anni fa su tio
Risposta a miba
E la Läderach potrebbe cambiare il nome e chiamarsi "Evangelical Chocolate".

miba 4 anni fa su tio
Risposta a curzio
Sono d'accordo :):):)

vulpus 4 anni fa su tio
Questo cioccolato è molto buono e continuerò ad apprezzarlo. SWISS fa la predica dal pulpito, ma a casa sua non ha proprio nulla da rimproverarsi?

gianmarco 4 anni fa su tio
intanto swiss perde un cliente: il sottoscritto. odio il bullismo delle corporate. herr laderach ha diritto alle proprie opinioni, come chiunque altro

Mattiatr 4 anni fa su tio
Risposta a gianmarco
Già, fossero state radicali o complottiste sarei stato d'accordo. Il sciör cioccolataio ha solo espresso la sua su un tema per la quale non esiste il giusto o il sbagliato, alla fine è tutta una questione di ideali.

Giovanii 4 anni fa su tio
Genocidio??
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