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Quando il pacco spedito dal Ticino fa una brutta fine

LUGANO/SAN GALLOQuando il pacco spedito dal Ticino fa una brutta fine

10.04.20 - 21:30
La 25enne di Tesserete in trasferta che lo aspettava in quel di San Gallo: «Servizio indecente».
foto lettrice tio.ch/20minuti
Quando il pacco spedito dal Ticino fa una brutta fine
La 25enne di Tesserete in trasferta che lo aspettava in quel di San Gallo: «Servizio indecente».
Guarda il video del postino tira-pacchi

LUGANO/SAN GALLO - Il pacco è partito nei giorni scorsi, inviato con amore da Lugano a Oberuzwil (SG) da una mamma alla figlia lontana. «Da quattro settimane non vedo la mia famiglia, tenevo davvero tanto a riceverlo» lamenta la destinataria, una 25enne di Tesserete trasferitasi da poco e bloccata oltre Gottardo per il Covid-19. 

Il contenuto: vasetti di marmellata fatta in casa. Completamente distrutti (vedi foto) a causa di un "disservizio" curioso. Il danno è più affettivo che economico, in effetti. «In questo momento difficile era un regalo simbolico per farmi sentire vicina a casa» racconta la giovane, che si dice «molto arrabbiata» con la Posta. 

Cosa è successo? Un video girato dalla 25enne con il telefonino, il giorno successivo alla consegna, lascia pochi dubbi. Dalla finestra della casa si vedono chiaramente il furgone della Posta che arriva, sosta nella via, e i pacchi che volano fuori, uno a uno, dallo sportello posteriore. Gettati da un postino che «fa così tutti i giorni da alcune settimane», a detta della 25enne. 

Non è stato possibile raggiungere il postino in questione, per capire le cause di un simile comportamento. I dipendenti della Posta sono sotto pressione per l'emergenza Covid-19. Nei giorni scorsi la Posta si è attivata per compensare i lavoratori dei rischi a cui sono esposti. Ma le misure non sono sufficienti per il sindacato Transfair. Forse neanche per il postino tira-pacchi. 

Le scuse del Gigante Giallo - La Posta è entrata a conoscenza di quanto accaduto tramite l'articolo su Tio.ch. E tramite il suo portavoce si scusa con la 25enne e la sua famiglia. «In questo periodo difficile dispiace ancora di più se accadono queste cose». Il Gigante Giallo sta gestendo un enorme quantitativo di pacchi, più che nel periodo natalizio. I collaboratori stanno facendo uno sforzo enorme, per il quale l'azienda è grata. Lo stress accresciuto, però, non giustifica questo tipo di comportamento, «che rappresenta comunque un'eccezione».

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