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CANTONE«In sostanza le traduzioni sono corrette»

29.09.20 - 11:15
Si è riaperto il processo in Appello per il delitto di Monte Carasso
tipress
«In sostanza le traduzioni sono corrette»
Si è riaperto il processo in Appello per il delitto di Monte Carasso
L’accusa ha preso posizione sui dubbi sollevati dalla difesa in merito alle traduzioni

BELLINZONA - Inchiesta “lost in translation”? Nelle traduzioni degli interrogatori ci sono alcune imprecisioni, ma la sostanza è corretta. È quanto sostiene la procuratrice pubblica Chiara Borelli, prendendo così posizione sui dubbi sollevati dalla difesa nell’ambito del processo in Appello per il delitto di Monte Carasso del luglio 2016. Ma l’avvocato difensore Yasar Ravi ribatte: «Non si tratta di determinare la nullità degli interrogatori, bensì di rilevarne i limiti dovuti alla traduzione». E ricorda che oggi è possibile verificare quelli videoregistrati, ma non quelli precedenti di cui non è disponibile alcuna registrazione.

Dopo la sospensione dello scorso 9 settembre per consentire la verifica delle traduzioni, il processo bis per il delitto di Monte Carasso si è riaperto oggi a Giubiasco. E si è riaperto con una prima osservazione del giudice Giovanna Roggero-Will rivolta all’imputata, la 41enne russa accusata di assassinio e denuncia mendace: «Quando il dibattimento è stato sospeso, ha letto e firmato il verbale che è riuscita a leggere da sola, facendo capo all’interprete solo per passaggi puntuali».

Ma anche in questo caso il difensore Ravi solleva dei dubbi, sottolineando che è necessario porsi nel momento in cui si pone una domanda sulla comprensione dell’italiano: che sia oggi o nel 2016, a seconda del periodo si ottiene forzatamente una risposta diversa.

Sulla questione si esprimerà ancora la Corte. Ora la parola passa invece alla procuratrice Borelli per la richiesta della pena.

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