Entrano nel vivo le verifiche ordinate dal Ministero pubblico rispetto alla procedura di demolizione dello stabile.
Le ipotesi di reato, avanzate contro ignoti, riguardano la violazione delle leggi sull'edilizia e sulla protezione ambientale. Al vaglio anche l'abuso di autorità.
LUGANO - Solo macerie. È quanto resta del centro autogestito ex Macello dopo la demolizione avvenuta nella notte tra il 29 e il 30 maggio scorso per ordine di Polizia e Municipio. Ma, dopo l’apertura di un’inchiesta penale volta a chiarire le violazioni legali verificatisi, molti interrogativi potrebbero ricevere risposta. E i primi elementi potrebbero emergere molto presto, già questo martedì 22 giugno.
Alla ricerca della verità - Sì, perché secondo il domenicale il Caffè, a partire dalle 9.15 del mattino tutti i municipali della Città di Lugano saranno interrogati sui fatti avvenuti, separatamente ma in contemporanea, per evitare contatti tra loro.
Tre le possibili infrazioni - Queste le imputazioni, per ora contro ignoti, avanzate nel quadro del procedimento penale: violazione intenzionale, subordinatamente colposa, delle regole dell’arte edilizia e infrazione alla legge federale sulla protezione dell’ambiente. Sono inoltre stati predisposti approfondimenti per un'eventuale estensione del procedimento al reato di abuso di autorità.