L'artista italiano è stato invitato per domenica perché «da anni denuncia il marcio della nostra società».
Ormai distante dai cagnolini e topolini degli esordi, il cantautore oggi cavalca posizioni contro la scienza e i vaccini. Adottato dall'estrema destra italiana, ha detto: «Gli ebrei avevano un pigiama e un numero di riconoscimento, noi un Pass per entrare nei luoghi pubblici».
ACQUAROSSA - Se non i primi, furono i paninari all’inizio degli anni ‘80 a coltivare con metodo e passione la loro diversità. Mangiando paninaro, vestendo paninaro, ascoltando musica paninara, flirtando (ufficialmente) tra paninari si imbottirono, fino a scoppiarne, della loro autosegregazione. Perché, forza della fisica, tutte le bolle scoppiano.
Qualcosa di simile sta avvenendo nel confronto tra bande che contrappone da noi, come altrove, i sostenitori del vaccino e i cosiddetti no-vax. Ma dal profilo sociologico sono più interessanti i secondi. L’ultimo esempio arriva dal medico ticinese controcorrente Roberto Ostinelli, che quest’oggi su Facebook si dice «in vena di fare festa» con la sua associazione Arca21. La notizia è che al pranzo e al pomeriggio organizzato per domenica prossima presso la Fattoria Biologica il Cardo di Acquarossa, ci sarà un ospite d’eccezione: «il cantautore italiano Giuseppe Povia». E il cerchio paninaro si chiude. Perché l’artista 49enne non sale sull’Arca in virtù di bambini che fanno oh davanti al topolino, al cagnolino, al lupo nero o all’agnellino. Ormai irrimediabilmente lontano dalla vena bucolica, l’ultimo Povia (quello che arriva dopo il suo periodo no gender, che gli valse accuse di omofobia per la sua canzone "Luca era gay") cavalca pubblicamente le posizioni e gli argomenti più profilati contro vaccino e la scienza "mainstream", cioè la scienza.
Più idolo della Giorgia Meloni, che del dottor Giorgio Merlani, canta che ti ricanta, il Povia è stato adottato dal partito di estrema destra Fratelli d’Italia. Ma in Val di Blenio sbarca soprattutto perché, come dichiara lo stesso Ostinelli, la festa si tiene «per conoscerci, per continuare la missione di Arca21 e per incontrare un artista che da anni racconta e denuncia il marcio della nostra società». Cosa racconterà Povia ad Acquarossa? Forse ripeterà, notizia ripresa da qualche agenzia a fine luglio, che: «Gli ebrei avevano un pigiama (sic!) e un numero di riconoscimento, noi un Pass per entrare nei luoghi pubblici. Ecco perché sulle mie pagine ho lanciato l’idea di fare concerti privati, come nei regimi».
E un po’ a regime dovranno stare anche gli ospiti all’evento dell’Arca21. Visto che alla festa, precisa Ostinelli, «non saranno servite bevande alcoliche e che in tutta l’area della Fattoria non è possibile consumare alcolici né fumare». Qualche fan di Povia farà ooh…, ma del resto non è un concerto di Guccini.