A Lugano è stato condotto uno studio pilota in Svizzera, sull'inquinamento filtrato dalle piante. I risultati
LUGANO - La Città di Lugano collabora con Bolzano, capoluogo dell’Alto Adige, su strategie innovative per la gestione del verde pubblico attraverso il progetto Interreg VerdeVale. Uno degli obiettivi: calcolare la quantità di polveri sottili che vengono filtrate dagli arbusti più comuni sul territorio.
In città, alberi, arbusti, prati fioriti e tetti verdi aumentano la qualità della vita. In estate, per esempio, l’aria sotto un albero è da 4 a 6 gradi più fresca e, di conseguenza, una città con molti spazi verdi pubblici e privati consente un risparmio di energia per rinfrescare gli ambienti. Alberi e siepi sono, inoltre, di grande importanza per una buona qualità dell’aria: le particelle si attaccano alle foglie e hanno meno probabilità di entrare nei nostri polmoni quando respiriamo. VerdeVale registra e visualizza i dati relativi a questi servizi ecosistemici. Il progetto è sostenuto dall’Ufficio cantonale per lo sviluppo economico e coordinato dallo studio Benicchio in collaborazione con la Città di Lugano.
Più efficienza e sicurezza - Le città di Lugano e Bolzano, come primo passo, hanno fatto un rilievo dettagliato di tutti gli spazi verdi pubblici. A Lugano sono stati contati oltre 23.600 elementi "verdi", ovvero prati fioriti, aiuole, tetti verdi, diversi tipi di pavimentazione, panchine, fontane, attrezzature ludiche e 9.335 alberi. Questi dati sono la base di una pianificazione a lungo termine e della gestione efficiente dello spazio verde urbano. Anche la sicurezza dei cittadini aumenta, considerato che, per esempio, ogni elemento di un parco giochi e ogni albero sono regolarmente controllati e gli esiti sono documentati di conseguenza. La Città di Lugano ha così uno dei sistemi di gestione degli spazi verdi più aggiornati e dettagliati della Svizzera. Il censimento è il presupposto affinché Lugano possa calcolare il contributo che gli arbusti e le siepi danno alla protezione del clima e all'aria pulita.
Un compito pionieristico - A questo scopo, sono state selezionate le sei specie di arbusti più comuni: i sempreverdi alloro (Laurus nobilis) lauroceraso (Prunus laurocerasus), pitosporo (Pittosporum tobira), eleagno (Eleagnus ebbingei) e i caducifogli forsizia (Forsythia x intermedia) e ligustro (Ligustrum vulgare). Tre delle sei specie studiate crescono anche a Bolzano e le stesse misurazioni vengono effettuate nella città gemella in Alto Adige. Le misurazioni fatte riguardano la fotosintesi: più un cespuglio ne fa, più CO2 assorbe e quindi più ci aiuta nella lotta al cambiamento climatico. È stata anche studiata la quantità di polvere fine depositata sulle singole foglie.
La forsizia protegge il clima - Ecco i risultati più importanti ottenuti per la Città di Lugano: la forsizia, cespuglio che fiorisce fra i primi in primavera e colora le nostre città di giallo, assorbe più CO2 di tutti gli altri, ovvero il 16% in più rispetto alla seconda specie più efficiente, l'eleagno. Il lauroceraso, invece, è il meno efficiente delle sei specie considerate, a parità di superficie fogliare. Inoltre, i dati di VerdeVale confermano l'impatto delle stagioni sugli arbusti: in inverno le piante riducono la fotosintesi al minimo e in estate limitano le loro attività a causa del caldo, in primavera e in autunno sono più attive. L'eleagno e il ligustro diventano addirittura più efficienti in autunno che in primavera: il primo poiché, essendo sempreverde, le foglie non sono in senescenza; mentre il secondo, essendo pianta da mezz'ombra, soffre il caldo e dà il meglio in autunno. L'alloro rimane pressoché costante durante tutto l'anno.
Ligustro è il miglior filtro dell'aria - Riguardo all'assorbimento del particolato, il ligustro è risultato il più efficiente, con valori medi di PM10 accumulati annualmente superiori del 34% rispetto a forsizia e alloro, che hanno mostrato i valori più bassi. Eleagno, pittosporo e lauroceraso hanno registrato valori annui intermedi. All'interno della frazione grossolana è compresa la frazione fine, ovvero il PM2.5, costituita da particelle di dimensione minore o uguale a 2,5 micrometri. Si tratta della frazione ritenuta più pericolosa per la salute umana poiché penetra in profondità nell'apparato respiratorio, giungendo fino ai polmoni. Per tale frazione non sono state rilevate differenze significative tra le sei specie oggetto di studio, che hanno mostrato valori medi di accumulo annuo pari a 0,87 microgrammi per cm2 di area fogliare.
È il mix che conta - Lugano pianterà solo ligustro e forsizia in futuro? La città è caratterizzata da un alto livello di biodiversità ed è importante mantenere questo valore. Infatti, oltre al suo contributo all'aria pulita e all'adattamento al cambiamento climatico, ogni arbusto ha anche servizi come l'habitat per gli uccelli, una pianta alimentare per gli insetti e, naturalmente, un valore per il paesaggio. In futuro, tuttavia, i dati di VerdeVale aiuteranno la città a selezionare le specie più adeguate per ogni luogo, per esempio il ligustro lungo le strade trafficate. L'esperienza di Lugano può essere trasferita anche ad altri comuni con condizioni climatiche simili. In questo senso, Lugano ha svolto un lavoro pionieristico per tutto il Ticino, i cantoni dei Grigioni, il Vallese e Ginevra.