Nuovi retroscena sulle condizioni di lavoro di Divoora. A rivelarle è un collaboratore coi nervi a pezzi.
L'azienda, che gestisce circa 130 driver suddivisi in 4 zone, è balzata di recente agli onori della cronaca per il fatto di pagare i propri dipendenti con un salario al minuto e non più orario.
BREGANZONA - «Ho quasi vergogna a dirlo. Ma sono costretto a guidare col cellulare praticamente sempre in mano». Nuovi inquietanti retroscena sul modus operandi di Divoora, l'azienda che annovera circa 130 fattorini addetti alla consegna di cibo a domicilio dal ristorante al consumatore. Non solo paghe al minuto, dunque. Ma anche problemi legati alla sicurezza stradale. «Il problema c'era già prima. Ma col nuovo sistema è stato enfatizzato».
La corsa per avere più ordinazioni – Sì, perché fino al primo di novembre la paga era oraria. Adesso il driver percepisce tra i 35 e i 36 centesimi al minuto. «Con le nuove disposizioni è "normale" che uno si voglia accaparrare più ordinazioni possibili. Mentre guidiamo siamo sempre col telefono cellulare in pugno. Perché, attraverso l’apposita applicazione, potrebbero arrivarci delle ordinazioni dal coordinatore che già sa che siamo vicini a una determinata località».
Là dove bisogna rallentare – Il fatto di dovere stare col telefono in mano ovviamente non è esplicitato sul contratto. Sembrerebbe invece essere un trend che si è sviluppato col tempo. «Sono le condizioni di base che ci spingono a essere così. Le nostre vetture, tra l'altro, solitamente non hanno dispositivi tecnologici adeguati per avere le mani libere. Ricorriamo anche a un servizio che ci indica dove ci sono i radar. In questo modo possiamo sapere dove possiamo andare più veloce e dove invece è meglio rallentare».
Chi temporeggia, è "punito" – Mentre l'azienda con sede a Breganzona e il sindacato UNIA, che presto si incontreranno, hanno deciso di non rilasciare più dichiarazioni ai media, tra i fattorini c'è chi non ne può più. È il caso dell'uomo che ci troviamo di fronte. «Se ad esempio ricevo un'ordinazione con ritiro alle 20.05 e consegna alle 20.25 sarò pagato solo per 20 minuti. E se cerco di andare più piano per guadagnare qualche minuto e dunque qualche soldo, poi dal servizio centrale non mi contattano più perché dicono che sono lento».
«Favorito chi è rapido» – Il nostro interlocutore dice di sentirsi coi nervi a pezzi. «Non mi hanno dato neanche il tempo di leggere bene le condizioni del contratto. Guardate quante pagine... Noi riceviamo le ordinazioni attraverso un coordinatore. A volte resto in attesa di una comanda che non arriva e vedo un altro driver che non smette di ricevere comande. C'è discriminazione. Favoriscono quelli che sono disposti a essere rapidissimi. Molti di noi si trovano in una situazione in cui sono in attesa di un'ordinazione per ore, senza essere pagati. Accade soprattutto nei giorni infrasettimanali».
Il rischio di una multa è alto – Sollecitata da Tio/20Minuti la Polizia cantonale non ha nascosto la propria preoccupazione per determinati comportamenti che potrebbero mettere a rischio la sicurezza stradale. «Come qualsiasi altro conducente – fa sapere l'Ufficio stampa – il driver non deve utilizzare il cellulare alla guida. Se ad esempio parla al telefono, è sanzionabile con 100 franchi di multa. Se invece vi è manipolazione del telefono si tratta di una procedura ordinaria e quindi sarà l’Ufficio giuridico della circolazione a decidere la sanzione».
Sanzioni anche per la questione dei radar – Ma c'è dell'altro. «Per quanto riguarda i rivelatori di radar è punito con la multa chiunque metta in circolazione apparecchi, dispositivi o applicazioni per cellulari che ostacolano, perturbano o vanificano i controlli ufficiali della circolazione. Anche il fattorino che fa uso di determinate applicazioni può essere punito».