Emergono criticità nella struttura di Chiasso. Ma la Segreteria di Stato della migrazione ridimensiona il fenomeno: «Casi in diminuzione»
CHIASSO - Un capannello di richiedenti l'asilo ha tentato, mercoledì mattina, di far sentire la propria voce. Storie diverse provenienti da parti differenti del globo con in comune il fatto di essere donne e dovere subire - stando ai rispettivi racconti -, continue violenze verbali ed aggressioni da richiedenti asilo (in questo caso uomini), in quel di Chiasso. Da una parte (la prima), la volontà di integrazione e di libertà di espressione, dall'altra la gretta manifestazione dell'oppressione di genere.
«Riceviamo reclami e preoccupazioni...» - Contattata, la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) non entra nel merito del caso specifico, ma conferma in qualche modo l'esistenza di un problema. «I richiedenti asilo sono assistiti dal personale della SEM, dai consulenti, dai rappresentanti legali e dai cappellani. Queste persone raccolgono naturalmente anche reclami e preoccupazioni».
«...ma interveniamo» - Se necessario, la SEM assicura «un intervento immediato nell'ambito delle sue possibilità e in collaborazione con i suoi partner». Laddove il caso lo richiede, inoltre, «singoli richiedenti asilo possono anche essere trasferiti in altri centri federali».
Dalle modifiche di legge ai consulenti per la prevenzione dei conflitti - In termini di garanzia della sicurezza nei vari centri federali per l'asilo, viene ricordato come il Consiglio federale abbia proposto (in gennaio) modifiche alla legge per creare norme trasparenti e complete atte a tutelare da una parte i richiedenti asilo, dall'altra il personale.
Dall'inizio del 2022, inoltre, la SEM sta attuando il progetto "Prévention et Sécurité" (PreSeC) per migliorare ulteriormente la sicurezza nei centri federali per l'asilo. «Ciò comporta - viene sottolineato - l'impiego di consulenti per la prevenzione dei conflitti, l'impiego di cappellani musulmani o l'applicazione di un concetto globale di prevenzione dei conflitti». Inoltre, nell'ambito di un progetto pilota, «è stato creato un ufficio per la segnalazione di incidenti e preoccupazioni dei richiedenti asilo e del personale».
La SEM ci tiene a sottolineare infine l'importanza dei consulenti per la prevenzione dei conflitti, operativi dal febbraio 2021: «Si muovono negli alloggi dei richiedenti asilo fungendo da primo punto di contatto. Riconoscono le frustrazioni e le controversie in una fase iniziale e le affrontano in modo che i conflitti non degenerino in violenza». La SEM ha creato un totale di 72,6 nuove posizioni a tempo pieno per gli ufficiali di prevenzione dei conflitti tra febbraio 2021 e ottobre 2022.
Tutte queste misure, spiega la SEM, hanno portato a una riduzione significativa del numero di incidenti ogni 10.000 pernottamenti (2021: 20,8 incidenti ogni 10.000 pernottamenti, 2022: 12,4).