È la decisione del governo per «compensare i mancati introiti causati dalla pandemia».
BELLINZONA - Il Consiglio di Stato ha approvato il versamento di un contributo di 18,2 milioni di franchi agli ospedali. Il motivo: «Compensare parzialmente - si legge in una nota diffusa dall’esecutivo - i mancati introiti a causa della pandemia da Covid-19». Dopo il riconoscimento dei costi supplementari (per gli anni 2020 e 2021) e della cosiddetta ‘fase di prontezza’ (inverno 2021-2022), questo terzo intervento «permette di completare il sostegno pubblico alle strutture ospedaliere che si sono spese nel periodo pandemico».
Il Governo, quindi, ha licenziato il messaggio «con cui interviene a parziale copertura dei mancati introiti delle strutture ospedaliere nella fase di blocco dell’attività sanitaria non urgente, deciso dalla Confederazione durante la prima ondata di Covid-19 (dal 17 marzo 2020 al 26 aprile 2020)». Un messaggio che permette anche al Governo cantonale di mettere un punto, anche simbolico, alla fase «straordinaria e imprevedibile» appena conclusa.
La pandemia ha inciso in maniera molto rilevante sull’attività degli istituti ospedalieri cantonali che, «in un contesto di grande incertezza, hanno dovuto riorganizzarsi a più riprese, rapidamente e con grande flessibilità, per far fronte alla gestione dei pazienti Covid e garantire al contempo la presa in carico dei pazienti affetti da altre patologie». Questa situazione straordinaria «ha avuto inevitabilmente ripercussioni anche dal profilo finanziario, sia in termini di maggiori costi, sia in termini di mancati ricavi». I primi sono stati riconosciuti tramite il versamento alle strutture di 28,8 milioni di franchi per gli anni 2020 e 2021, oltre al contributo straordinario di 3,1 milioni di franchi destinato al mantenimento in prontezza dei letti supplementari di cure intense all’EOC e alla Clinica Luganese Moncucco nel periodo luglio 2021 – giugno 2022, in particolare durante l’inverno.
Il messaggio licenziato dall’esecutivo sarà sottoposto al Gran Consiglio. «L’importo, seppur limitato rispetto a quanto segnalato dalle strutture, è ritenuto ponderato, sostenibile e giustificato non solo come riconoscimento della risposta concreta, immediata e competente dimostrata dagli ospedali in una situazione eccezionale, ma anche perché chiaramente correlato al blocco parziale dell’attività decretato dall’autorità federale».
Dal canto suo, il Consiglio di Stato «si era reso conto fin da subito che la pandemia avrebbe avuto pesanti conseguenze finanziarie per gli istituti ospedalieri e già nel 2020 aveva prontamente costituito un accantonamento da utilizzare a questo scopo».