Le lamentele dei consumatori su una voce contrattuale che non dà diritto nemmeno a una disdetta anticipata
LUGANO - L'irritazione di consumatrici e consumatori raggiunge a volte livelli ragguardevoli anche per tutte quelle voci contrattuali - per esempio delle compagnie telefoniche - che solo una buona lente di ingrandimento permette di mettere a fuoco, tanto sono scritte in piccolo, e che celano spesso obblighi e condizioni che blindano il rapporto tra utente e l'azienda di telecomunicazione.
Un esempio? Le "clausole inflazione". Questa voce, secondo l'ACSI - l'Associazione Consumatrici e Consumatori della Svizzera italiana - starebbe in cima alle lamentele degli utenti tanto da meritarsi il riconoscimento di "tema dell'anno".
«Le clausole inflazione permettono agli operatori di aumentare il prezzo degli abbonamenti di telefonia, TV e internet anche nel corso della durata minima contrattuale e senza che questo dia diritto a una disdetta anticipata. L’ACSI ha da subito fermamente contestato queste clausole, e con FRC e Konsumentenschutz (ndr. altre associazioni che con ACSI formano l'Alleanza delle organizzazioni dei consumatori), le ritiene illegali».
Le tre associate hanno ricevuto da gennaio a novembre 17’675 reclami: dopo il tema dell'anno, l'altra questione che fa arrabbiare maggiormente riguarda le controversie contrattuali (garanzie, ritardi e altro). «Il commercio online si distingue sempre con numerosi casi di merci che arrivano con enormi ritardi, o che non arrivano affatto - spiegano da ACSI - inoltre, in caso di difetti o problemi, il rispetto del diritto alla garanzia spesso non viene garantito. Fare valere i propri diritti nel caso di acquisti online può rivelarsi parecchio complicato e costoso».
Fra i quasi 18mila reclami registrati dalle associazioni dei consumatori, ve ne sono molti che hanno a che fare con abbonamenti abusivi e casi di greenwashing.
«Molti consumatori si trovano loro malgrado invischiati in abbonamenti che non volevano sottoscrivere, che pensavano essere gratuiti o dai quali fanno fatica a dissociarsi, soprattutto online - rivelano i responsabili dell'associazione con sede a Lugano - numerose anche le segnalazioni relative a casi di greenwashing, con aziende che fanno grandi proclami sulla propria sensibilità ambientale che si rivelano però fuorvianti o privi di fondamento».