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CANTONELa RSI taglia 15 posti

17.09.24 - 15:41
Dieci di questi potranno essere assorbiti grazie alle fluttuazioni naturali e a pensionamenti anticipati.
TiPress
La RSI taglia 15 posti
Dieci di questi potranno essere assorbiti grazie alle fluttuazioni naturali e a pensionamenti anticipati.
Il Direttore Mario Timbal: «Da questo momento si apre una fase di riduzione e ridefinizione della durata di almeno cinque anni».

COMANO - La Direzione RSI ha presentato oggi ai propri collaboratori il piano di risparmio che prevede una diminuzione di 15 posti di lavoro a tempo pieno.

Dieci di questi potranno essere assorbiti grazie alle fluttuazioni naturali e a pensionamenti anticipati con piano sociale, mentre i restanti potranno implicare fino a un massimo di cinque licenziamenti. I risparmi toccano «ogni settore dell’azienda», e i settori direttamente coinvolti «verranno informati nei tempi più brevi possibili», fa sapere la RSI in una nota stampa.

«Nel 2025 è stato possibile limitare l’impatto sociale agendo prontamente sugli investimenti e sulla riorganizzazione amministrativa, limitando al minimo gli effetti sull’offerta al pubblico. Ma da questo momento si apre per RSI una fase di riduzione e ridefinizione della durata di almeno cinque anni» ha affermato il Direttore RSI Mario Timbal. «Fino al 2027 si tratterà di risparmi dovuti alla parziale compensazione del rincaro e al calo già annunciato degli introiti pubblicitari, mentre nella fase seguente, con la progressiva diminuzione del canone a 300 franchi si tratterà di un’operazione di ridefinizione del modello aziendale che coinvolge l’intero servizio pubblico mediatico», ha aggiunto.

«Molto preoccupati» - Il sindacato Svizzero dei media (SSM), si è detto «molto preoccupato per le misure di risparmio annunciate». «Se per il prossimo anno i licenziamenti veri e propri toccheranno al massimo 5 impieghi, per l’anno seguente i margini per delle riduzioni senza licenziamenti si faranno estremamente esigui e lo saranno ancora di più negli anni seguenti», viene sottolineato. Il sindacato teme inoltre l'esito dell'iniziativa “200 franchi bastano” e le conseguenze che un suo successo potrebbe generare.

Dal 2025 la parte del canone attribuita alla SSR «non sarà più pienamente adeguata al carovita» e, «considerando anche la continua diminuzione degli introiti commerciali», la SSR dovrà risparmiare 50 milioni di franchi e, presumibilmente, 65 milioni nel 2026. Per la RSI - come fatto notare nel comunicato - questo significa «l’esigenza di un risparmio di 5 milioni di franchi per il prossimo anno e probabilmente di oltre 10 milioni per il 2026».

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