Da settembre circa 200 professionisti non sono più autorizzati a sostare negli stalli pubblici: «Non riusciamo ad arrivare a fine mese».
LUGANO - «Vogliamo solo lavorare. Ma veniamo trattati come dei criminali». È il messaggio lanciato stamattina dai tassisti indipendenti di Lugano, riunitisi in protesta in Piazza Riforma. Lo scorso settembre, infatti, è entrata in vigore l'ordinanza municipale sul servizio taxi e solo 50 tassisti, su circa 250 attivi a Lugano, sono ora autorizzati a sostare e attendere clienti nelle aree taxi della Città.
«Nell’ultimo mese la situazione è degenerata e molti dei miei colleghi sono disperati», spiega a Tio/20Minuti Suzanna Miljkovic, rappresentante dei tassisti indipendenti luganesi. «C’è un accanimento nei nostri confronti da parte della Polizia della Città: ogni weekend una pattuglia sta lì fissa in pensilina a cacciarci via, da mezzanotte fino alle prime ore del mattino. E prendiamo multe da 120 franchi alla volta».
«È capitato che ci fossero risse nelle discoteche del centro, ma i poliziotti non si muovevano lo stesso», continua la tassista. «E mi chiedo in che mondo, durante la notte, la priorità sia controllare i tassisti invece di vigilare sulla vera criminalità».
«Come faccio a pagare le fatture?» - «Noi paghiamo le tasse come i tassisti autorizzati, ma così ci mettono in condizione o di andare via o di cambiare lavoro. Io sono vicino all’età pensionabile, chi mi prende? Nessuno», ci dice un altro tassista. «Abbiamo tutti dei doveri, ma anche dei diritti. Se non mi danno la possibilità di lavorare come faccio a pagare le fatture?», rincara la dose un collega.
La guerriglia dei taxi - A questo si aggiunge la pressione esercitata dai tassisti autorizzati, «che chiamano la polizia se ci vedono sugli stalli pubblici». Inoltre, prosegue Miljkovic, «i tassisti della Città ci additano dicendo che facciamo prezzi disonesti, mentre loro sono in regola». Questo perché, almeno in teoria, dovrebbero sottostare al regolamento stilato dal Comune. «La verità, però, è che non rispettano la tariffa minima di 15 franchi a corsa, ma fanno 20 franchi o più, e nella gran parte dei casi non fanno partire il tassametro come invece dovrebbero».
L'obiettivo prefissato dal Municipio con l'entrata in vigore dell'ordinanza, cioè quello di «garantire un miglior servizio e una mobilità più mirata a residenti e turisti», non verrebbe quindi raggiunto e, sostiene la tassista, «la polizia non controlla nulla in questo senso».
«Non riusciamo ad arrivare a fine mese» - La protesta, tiene a sottolineare Miljkovic, arriva comunque «dopo vari tentativi di dialogo con la Polizia di Lugano e con i rappresentanti dei taxi autorizzati dalla Città». La situazione «è diventata insostenibile e drammatica», conclude: «La gente sta andando fuori di testa perché non riesce ad arrivare a fine mese. E intanto vediamo gli altri che si ingozzano».