Andrea Genola e Fabio Manfrini smentiscono la missiva che il Municipio ha trasmesso ai cittadini venerdì. «Gli astanesi devono bocciare il 110%»
ASTANO - Il 25 marzo l’Assemblea comunale di Astano ha bocciato per la seconda volta il Preventivo 2019, che prevedeva un rincaro del moltiplicatore d’imposta al 110%. Domani, 27 maggio, durante l’Assemblea verranno presentati i conti preventivi 2019 e verrà chiesto nuovamente il voto sull’aumento del moltiplicatore.
A tal proposito venerdì il Municipio ha scritto ai suoi cittadini, chiedendo loro di accettare il rincaro. «Purtroppo la situazione è chiara - si legge -. Il nostro piccolo Comune non riesce a far fronte alle spese fisse che derivano da impegni non derogabili».
La Sezione degli enti locali del Cantone ha chiesto al Comune di «dare un segnale della presa di coscienza del problema e di dimostrare la volontà di risolverlo». Per esporre questa “volontà” e dare un segnale della «presa di coscienza del problema», il Municipio chiede quindi all’Assemblea comunale di «accettare di aumentare il moltiplicatore d’imposta politico al 110% piuttosto che quello aritmetico del 145%».
Ma Andrea Genola e Fabio Manfrini - primi firmatari della petizione “Basta penalizzare gli abitanti dei piccoli comuni. A ognuno le proprie responsabilità”, sottoscritta da oltre 1’300 persone - mettono all’erta i concittadini. «Speriamo che i cittadini di Astano siano coscienti che se sceglieranno il moltiplicatore del 110% saranno poi i tribunali a imporre il 145%, semplicemente perché è quanto prescrive la legge». Dunque, è la conclusione di Genola e Manfrini, «gli astanesi per avere la speranza di scongiurare l’adozione di un moltiplicatore legale del 145% devono assolutamente bocciare il 110%, perché solo così obbligheranno il Consiglio di Stato a decidere un moltiplicatore politico, dunque ad assumersi tutte le responsabilità delle conseguenze», scegliendo «se applicare una legge discriminate e ingiusta e probabilmente incostituzionale, oppure aiutare Astano».