Lo chiede il gruppo UDC in Gran Consiglio in un'interrogazione inviata oggi al Consiglio di Stato.
Nel 2018 il Gran Consiglio approvò un credito di mezzo milione per la progettazione dell'hangar che, come rilevò il governo, si «trovava in uno stato fatiscente» al punto che la manutenzione corrente non era «più sufficiente per permettere un razionale uso degli spazi».
LOCARNO / BELLINZONA - Il forte maltempo che ha investito martedì il nostro cantone ha provocato danni particolarmente gravi presso l'aeroporto di Locarno, dove uno degli hangar è stato "scoperchiato" dall'impeto del vento. Il risultato? Tre aerei da buttare e un'altra decina danneggiati. Danni che si potevano evitare? È quanto chiede oggi un'interrogazione del gruppo UDC - primo firmatario Tiziano Galeazzi - al Consiglio di Stato.
Riavvolgendo per un attimo i nastri al 2018, nell'atto viene ricordata l'approvazione da parte del Gran Consiglio di un credito di progettazione di circa mezzo milione di franchi destinato all'hangar che, precisava già a suo tempo il governo, si trovava in uno «stato fatiscente» tale che la manutenzione corrente non era «più sufficiente per permettere un razionale uso degli spazi».
Tre anni dopo, scrivono i firmatari, «a quanto pare non sono stati ancora redatti i progetti», nonostante gli addetti ai lavori abbiano «più volte» evidenziato la necessità di «importanti lavori» visto lo stato pericolante della struttura. Lavori che sembra non siano mai stati eseguiti. «Ci si augura quindi che la struttura fosse assicurata da parte del Cantone», scrivono i deputati, che sottolineano pure come «l’evento meteorologico ha colpito tutta la zona e tutte le infrastrutture dell’aeroporto» ma «solo il fatiscente hangar del Cantone ha subito gravi danni».
Alla luce di questo quadro, Galeazzi e cofirmatari chiedono all'esecutivo cantonale se fosse o meno al corrente delle richieste di manutenzione formulate dai suoi due servizi e per quale motivo non sono state intraprese. «Come mai non è stato dato seguito alla precisa e vincolante decisione del Gran Consiglio che approvò nel febbraio del 2018 il credito di progettazione? Chi ha preso la decisione di non dar seguito a questa decisione?» e «perché il Parlamento non è stato informato?», chiedono i deputati, che intendono capire anche se la struttura fosse assicurata contro questo genere di danni o se sarà il Cantone a doverli rifondere.
Le domande dell'interrogazione
Firmatari: Tiziano Galeazzi, Sergio Morisoli, Roberta Soldati, Paolo Pamini, Daniele Pinoja, Edo Pellegrini.