L'iniziativa entrerà in vigore così com'è, ma il clima è incandescente
BELLINZONA - Confermato l'esito positivo alle urne della votazione sull'Imposta di circolazione, lo scorso 30 ottobre, tutti gli occhi si sono rivolti subito verso il Governo e Norman Gobbi che, per il presidente del Centro Fiorenzo Dadò, avrebbe dovuto applicare l'iniziativa così come approvata dal popolo.
Oggi, a seguito delle discussioni avvenute in Commissione (dove Centro e Udc si sono ritrovati soli), il Consiglio di Stato ha deciso di ritirare i decreti relativi alle disparità di trattamento (ad esempio quella tra i cicli di omologazione per il calcolo delle emissioni di Co2), vista l'assenza «di una solida maggioranza all’interno delle forze parlamentari».
«I numeri ci sarebbero stati»
Come l'ha presa Fiorenzo Dadò? Non bene. Alla Regione l'esponente del Centro ha infatti detto che «Norman Gobbi ogni volta che si trova in difficoltà ritira o rallenta i dossier». E ancora: «Nel caso specifico, i numeri per votare questa modifica in Gran Consiglio ci sarebbero stati. Adesso spetterà a lui fare in modo che non ci sia alcuna disparità di trattamento e che venga rispettata pienamente la volontà popolare, cioè abbassare l’imposta di circolazione ad almeno il 90 per cento dei cittadini».
Non solo, «ritengo sia triste che un governo che non è in grado di proporre un Preventivo con 5 centesimi di risparmi sugli oltre 4 miliardi dei cittadini che spende ogni anno, ora voglia incaponirsi per 6 o 7 milioni di franchi a discapito dei cittadini automobilisti», ha affermato il Presidente del Centro.
«Margine di manovra? Zero»
La risposta del direttore del Dipartimento istituzioni Norman Gobbi non si è fatta attendere: «Una delle cose che è sempre stata chiesta da tutti, iniziativisti in testa, è il rispetto della volontà popolare. Ebbene, se mettere in vigore il testo votato il 30 ottobre dai cittadini significa non rispettare la volontà popolare, mi chiedo di cosa si stia parlando», ha detto il Ministro al quotidiano con sede a Bellinzona.
Per Gobbi, «le difficoltà per cui siamo arrivati a questa situazione le hanno causate gli iniziativisti, che non hanno voluto trovare una convergenza su determinati aspetti. Ricordo inoltre che ancora di recente Fiorenzo Dadò ha dichiarato che il testo votato dal popolo avrebbe generato un gettito di 77 milioni, quando in realtà questo gettito è di 85 milioni di franchi. Quindi, o si lavora basandosi sulla buona fede o altrimenti, per quanto mi concerne, faccio fatica a lavorare».
«Aggiungo che la questione dei cicli di omologazione andrà in ogni caso affrontata e che comunque per due terzi dei veicoli immatricolati in Ticino dopo il 2009 le imposte di circolazione scenderanno» ha concluso Gobbi, rimarcando che «tutte le modifiche legislative in quest’ambito devono passare dal parlamento. Il margine di manovra del Consiglio di Stato è quindi pari a zero».