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Multinazionali responsabiliLa Svizzera rischia di essere ultima. «Qui la politica non c’entra. C'entrano i diritti umani»

09.01.25 - 15:40
Il lancio dell'Iniziativa per Multinazionali più responsabili: ora l'obiettivo è raggiungere le 100mila firme entro fine gennaio
Archivio Ti Press
La Svizzera rischia di essere ultima. «Qui la politica non c’entra. C'entrano i diritti umani»
Il lancio dell'Iniziativa per Multinazionali più responsabili: ora l'obiettivo è raggiungere le 100mila firme entro fine gennaio

LUGANO / BERNA - «È ora che il Consiglio federale faccia qualcosa: le multinazionali con sede in Svizzera devono agire nel rispetto dei diritti umani e dell’ambiente». È questo l’appello fatto da Sarah Rusconi, portavoce di Amnesty International Svizzera nell’ambito della nuova iniziativa “Per multinazionali responsabili - a tutela dell’essere umano e dell’ambiente", lanciata il 7 gennaio da un comitato interpartitico a Berna e sostenuta da 90 organizzazioni elvetiche. Questa mattina, la presentazione a Lugano. L'iniziativa chiede sostanzialmente alle multinazionali una maggiore responsabilità aziendale: «La popolazione esige una legislazione efficace in materia. Non basta pubblicare un rapporto patinato per lavarsi la coscienza».

La proposta di modifica costituzionale, orientata in particolare alle recenti disposizioni adottate dall’Unione europea - entrate in vigore nella primavera del 2024 - prevede controlli e multe per i trasgressori degli obblighi di diligenza, proporzionali al fatturato. Nonché la possibilità per le persone danneggiate di adire i tribunali elvetici in vista di eventuali risarcimenti. «Senza cambiamenti sostanziali a tutela delle persone e dell’ambiente - rimarca Rusconi - presto la Svizzera si troverà a essere il fanalino di coda a livello continentale».

Oltre ad Amnesty International, presente in rappresentanza della società civile e delle organizzazioni aderenti all'iniziativa, seduti al tavolo, non c'erano tuttavia esponenti politici di sinistra, bensì del centro destra, quali Giorgio Fonio (consigliere nazionale per il Centro) e Matteo Quadranti (membro del Gran Consiglio per il PLR). Un’anomalia? «Di fatto - ha risposto Fonio - questa iniziativa non ha colore. Il sostegno dei borghesi, inoltre, sarà fondamentale per incontrare la maggioranza». «Non credo sia un tema politico - ha fatto eco Quadranti -. Stiamo parlando del rispetto dei diritti dell’uomo. Credo ci sia una buona adesione anche da parte dei miei colleghi».

Dalla legge sono escluse le PMI - Giorgio Fonio ha poi sottolineato come l’iniziativa intenda applicare regole vincolanti «per società con almeno mille dipendenti e un fatturato pari o superiore a 450 milioni di franchi svizzeri». Dalla responsabilità sono quindi escluse le piccole e medie imprese. In particolare si punta a regolamentare il settore ad altro rischio delle materie prime. Tra gli esempi citati, c’è quello della multinazionale ginevrina del trading di metalli IXM. «Con un fatturato miliardario e solo qualche centinaia di dipendenti, una recente indagine della Coalizione per le multinazionali responsabili ha mostrato di essere la responsabile dell’avvelenamento di un’intera regione della Namibia. Qui per anni sono stati lavorati rame e minerali contaminati con arsenico. Un altro caso riguarda le raffinerie di oro svizzere. Alcuni rapporti mostrano condizioni lavorative alquanto precarie per i minatori. Mancano precauzioni di sicurezza. Inoltre, veicolano il rilascio di sostanze chimiche nell’ambiente, nonché sfratti violenti per espandere una miniera d’oro. E poiché la Svizzera è responsabile per circa un terzo della lavorazione d’oro mondiale, anche le raffinerie devono essere ritenute responsabili qualora violino i diritti umani e gli standard ambientali». E incalza: «Chiediamo di definire il mondo che vorremmo lasciare alle generazioni future. Credere che quello che non capita nella nostra piccola Svizzera non ci interessi, significa avere una visione miope».

«Iniziativa importante per il territorio» - Dal canto suo, il deputato del PLR Matteo Quadranti ha sottolineato che si tratta di un'iniziativa importante anche per il nostro territorio. «Ci sono delle aziende - facendo riferimento alle raffinerie del Mendrisiotto - che hanno interesse a svolgere le proprie attività nel modo più rispettoso dei diritti umani. Oltre a questo, una legge per essere tale, deve essere efficace e avere strumenti incisivi per essere applicata. Deve quindi sanzionare chi infrange le regole e permettere di risarcire chi ha subito delle ingiustizie». Ecco perché l’iniziativa prevede che le persone, i cui diritti umani sono stati violati, possano chiedere un risarcimento presso un tribunale civile elvetico. Tra l’altro, il rispetto delle regole sarà inoltre soggetto a controlli a campione da parte di un organo di vigilanza indipendente (come Comco o Finma per altri settori), come avviene in altri Paesi europei. 

Raccogliere 100mila firme - Ora l’attenzione è volta al prossimo obiettivo. «Raccogliere 100mila firme nel giro di 30 giorni. È ambizioso, lo sappiamo. Ma contiamo di farcela», ha sottolineato la portavoce di Amnesty International. In tutta la Svizzera, infatti, nei prossimi due fine settimana saranno presenti volontari con oltre mille bancarelle per raccogliere e inviare così «segnale forte e inequivocabile». Ricordando, inoltre, che «l'inziativa può essere firmata pure online».

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COMMENTI
 

Princi 4 ore fa su tio
bla bla bla come diceve la Greta

Diablo 5 ore fa su tio
Tutte belle parole se non fosse che scriviamo tutti , compresi i presentatori di questa iniziativa , con smartphone e laptop di aziende che se ne fanno un baffo di tutto e tutti , compresa la popolazione di questo paese e del mercato del lavoro . Indossiamo tutti , compresi i presentatori dell iniziativa , capi d abbigliamento scarpe accessori di aziende che se ne fanno un baffo di tutto e tutti ; personalmente e spiace dirlo ma prima di questa iniziativa verso le multinazionali , preferisco (e non uso la parola esigo ) la tutela dei diritti dei lavoratori in questo Paese, la tutela del mercato del lavoro per i residenti, il basta massacrare economicamente la popolazione dalle varie lobby tipo la CM … poi fatto questo ecco penserò al resto . Spiace ma il sistema di vita creato a doc che ci fa vivere “agiati” ma che impone una vita di lavoro per spendere e mandare avanti il “circolo vizioso” e che quando rimani senza lavoro ti trasforma in un miserabile , ti rende di fatto egoista ad un certo punto e farti prima pensare a te stesso .

burningsimon 2 ore fa su tio
Risposta a Diablo
Sono perfettamente d’accordo!!

Peter Parker 7 ore fa su tio
Un articolone semplicemente per dire che chi inquina e danneggia deve essere responsabilizzato, tutto qui. Poi se si vuole criminalizzare e colpire sempre e comunque il "nemico" capitalista (le famose 90 organizzazioni sono ovviamente tutte "green, solidali, sociali, mondialiste), beh....basta dirlo. Le aziende poi delocalizzano e i sindacati (gli stessi che supportano questa iniziativa...) alzano la voce e si stracciano le vesti.

Diablo 5 ore fa su tio
Risposta a Peter Parker
I sindacati tipo quelli con un patrimonio economico ed immobiliare da 800 milioni di franchi che fanno i proletari ? Già ….

Mario Bianchi 5 ore fa su tio
Risposta a Peter Parker
Sono d'accordo con te. I miliardari reputano ineluttabile la rivolta, perché la disuguaglianza sociale ha raggiunti livelli abnormi. Alcuni se ne sono resi conto e chiedono di essere tassati maggiormente. Altri invece hanno acquistato proprietà in giro per il mondo e sono pronti ad andarsene in qualsiasi momento (dove farebbero più profitti, dove sarebbero al riparo da rivolte, dove sarebbero al riparo da eventuali guerre atomiche, ecc.), dicendo ciao ciao a chi l'ha reso così ricco. Il sistema è malato alla radice e tentativi di rendere la tassazione dei super ricchi internazionale (così che non potrebbero scappare da alcuna parte) sono falliti a causa degli USA. Onestamente non vedo vie d'uscita teoriche ragionevoli. Se tutto ciò non bastasse, l'Impero americano è in lento declino e con esso anche tutte le sue province, Svizzera inclusa. La Cina, senza una democrazia, è in grado di essere più performante degli USA. E questo fa molta paura all'Occidente.

il saggiatore 8 ore fa su tio
Spesso non si riesce a raccogliere 100'000 firme in 18 mesi (termine massimo). Come pensano di riuscire a raccoglierle in un solo mese?

Equalizer 8 ore fa su tio
La popolazione esige?
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